Cosa succede se due ragazze di Chicago che hanno studiato pianoforte per anni imbracciano la chitarra? Chiedetelo alle OHMME, ovvero Sima Cunningham e Macie Stewart (ex Kids These Days) più Matt Carroll che suona la batteria. Un duo / trio che in pochi anni ha già fatto parlare di sè andando in tour con Jeff Tweedy dei Wilco, Iron & Wine e Tortoise oltre a collaborare con Chance The Rapper, Richard Thompson e Twin Peaks (la band non la serie tv anche se a David Lynch potrebbero piacere).
Un curriculum di tutto rispetto per una band con un solo EP alle spalle prima di questo “Parts”, un esordio capace di racchiudere in appena nove canzoni l’identità mutevole di una città come Chicago con le sue mille idee e tradizioni musicali. Delicatezza, passione, voglia di sperimentare. Questa è la formula delle OHMME, che passano con leggerezza dall’elettronica aggraziata di “Sentient Beings” e “Left Handed” al punk gioioso di “Water” e “Peach”, scritte di getto poco prima di aprire un concerto di Arto Lindsay.
Le voci di Sima Cunningham e Macie Stewart creano armonie perfette e sono il vero punto di forza di un disco più complesso di come appare. Ironiche e divertenti le due ragazze con la chitarra creano un sound molto particolare sulla scia di gruppi come Hilly Eye e Bikini Kill, in bilico tra il folk e l’indie rock più arrabbiato. Sono un gruppo da tenere d’occhio le OHMME perchè ne sentiremo sicuramente parlare ancora.