Ammetto di essermi avvicinato a questi Pale Waves molto incuriosito da quello che avevo letto e visto qua e là : vederli accostati a nomi come Cure o Cocteau Twins, quel look dark e gotico della cantante Heather Baron-Gracie, Manchester come paese d’origine che è quasi di per sè un valore aggiunto quando vuoi fare musica pop, un hype altissimo gonfiato da svariati riconoscimenti da parte degli addetti ai lavori inglesi e non.
Ma già dal primo ascolto di questo “My Mind Makes Noises” le mie aspettative vengono spazzate via come un castello di carte; c’è del pop, sì, ben studiato, hi-fi, passi pure il gusto melodico. Per il resto?
Una linearità quasi sconvolgente, con pezzi che finiscono per appiattirsi l’uno sull’altro fino a diventare praticamente non distinguibili, dei testi di una banalità e di una previdibilità quasi imbarazzante, una vena pop che non garantisce una-che-sia-una banger che possa almeno, in tutta questa scialba mediocrità , essere canticchiata e ricordata.
Forse sono le mie orecchie che non sono più quelle di un ragazzino, ma sfido chiunque abbia sopra i 20/25 anni ad ascoltare questo album e farmi notare un qualcosa di davvero interessante che, opinione personale, ad oggi non si riesce assolutamente ad individuare.
Rimandati.