Nonostante la giovanissima età le tre ragazze originarie di Peterborough, una piccola cittadina dell’Ontario, hanno già all’attivo due album (il primo “Sheer Luxury ” risale al 2014) ed un EP, tutti autoprodotti. Il secondo album del 2016 “No Shade” ha avuto un buonissimo riscontro, arricchendo la schiera dei loro fan ben oltre confine (e tutto questo mentre ancora frequentavano il liceo). Ora, ventenni, vivono principalmente tra Montreal e Sudbury, hanno firmato per una prestigiosa Label (alla fine del 2017 con Buzz Records, che contra tra i suoi affiliati anche gli amici Casper Skulls) e da poco possiamo ascoltare il loro ultimo lavoro “The Pits”.
L’album prodotto da Josh Korody ((Weaves, Dilly Dally, Partner, Fucked Up) e Shehzaad Jiwani, è una raccolta di dieci canzoni che raccontano di esperienze personali, per lo più vissute a Peterborough come ben illustrato da Charlotte Dempsey (voce e basso): ” The Pits è il disco più personale che abbiamo scritto fino ad oggi. è incentrato su un sacco di eventi che hanno avuto luogo nel 2016: il nostro appartamento, i nostri amici ed i romantici partner di quel periodo. è una sorta di crepacuore descritto in un in un modo confuso e a ritroso nel tempo. Le canzoni sono state scritte quando eravamo innamorate, quando l’innamoramento era sfumato e di quando siamo intrappolati in esso“.
Brani scarni, con una linea melodica intrigante, per nulla ruffiana, non cerca di accattivarsi l’attenzione con il facile ritornello orecchiabile, quello che si ricorda già dal primo ascolto. La sezione ritmica (Anwyn Climenhage alla batteria) non è di certo timida e anche se il loro suono viene definito Pop Punk possiamo trovare brani anche molto aggressivi e taglienti. La chitarra di Augusta Veno (voce leader del gruppo) è molto incisiva, riff veloci con note sempre ben scandite a creare un suono caratteristico che si è evoluto in molti anni di lavoro -ed esperienze di vita- vissuti insieme. I tre singoli (“Night Cruise”, “Not Nice” e “Olive Green”) sono i momenti più interessanti dell’album. Molto interessante è la struttura dei pezzi con i continui cambi di tempo, stacchi e ponti che mantengono sempre viva l’attenzione. Una nota positiva anche per il quarto singolo “I’m So Tired” un pezzo che possiede una grande energia, sicuramente un punto di forza da sfoggiare durante le performance dal vivo. Togliersi l’etichetta di “Teen Band” non deve essere facile, soprattutto se hai solo vent’anni e vivi in una cittadina dove tutti si conoscono.
Lasciarsi Peterborough alle spalle ed andare a vivere in una grande città ci sembra ora una scelta azzeccata. “The Pits” è il racconto del passato, il futuro inizia adesso.