di Massimo Piubelli
Gli U2 sono la “mia” band dai tempi di “The Joshua Tree”, quindi recensire un loro concerto per me è impresa doppiamente ardua, vista la sicuramente scarsa imparzialità , ma proviamoci lo stesso.
L’apertura del concerto è affidata al celebre discorso di Charlie Chaplin ne “Il Grande Dittatore”, dove Charlot esorta il popolo a riconquistare la democrazia con le armi della fratellanza, dell’amore e della pace, dopodichè inizia “The Blackout”, dall’ultimo lavoro “Songs Of Experience”, ma accade una cosa strana: dov’è la band? Sul palco non si vede nessuno. Solo quando arriva il ritornello si scopre che i quattro dublinesi stanno suonando “dentro” il gigantesco muro di led che troneggia su tutta la passerella che collega i due palchi, principale e secondario.
Da quel momento i colpi di scena si sprecano: gli U2, sulle note di “Lights of Home”, “I Will Follow”, “Gloria” (prima chicca della serata) si spostano di continuo tra i due palchi così che tutti i presenti all’interno del Mediolanum Forum li possano vedere e gustare.
Dopo una “Beautiful Day” che infiamma il pubblico, inizia la parentesi “Achtung Baby/Zooropa”, che si apre con “Zoo Station” (altra “chicca” per chi scrive), per proseguire con una sempre emozionante “Stay (Faraway, So Close!)” ed una “Who’s Gonna Ride Your Wild Horses” da manuale. Bono è in gran spolvero, la sua voce è presente e potente, la band macina rock come uno schiacciasassi, e il pubblico si rende conto che sta assistendo ad un concerto come non se ne vedevano da tempo, tra messaggi politici, esortazioni all’Unità Europea (con tanto di gigantesca bandiera con le 12 stelle a dominare il palco) e intermezzi parlati di Bono a raccontare il passato della band, i loro momenti di crisi e di rinascita, la loro innocenza, esperienza ed infine la saggezza che la band definisce “il recupero dell’innocenza al termine dell’esperienza“.
Arrivano “Elevation” e “Vertigo” ad esaltare la folla, e poi si torna al periodo berlinese con “Even Better Than The Real Thing”, il ritorno – in realtà aumentata – di McPhisto (alter ego di Bono durante lo ‘ZOO TV tour’) e soprattutto l’esecuzione di “Acrobat”, brano amatissimo dai fan che, fino a questo tour, non era mai stato suonato dal vivo, nonostante le innumerevoli richieste, petizioni on line ecc.; a mio parere il momento più emozionante della serata, con le immagini della band sugli schermi distorte da interferenze, aumentando così la drammaticità del brano.
L’immancabile momento acustico della serata regala “You’re The Best Thing About Me” e “Summer Of Love”, dopodichè i quattro si dividono (Bono sul palco secondario, Larry sul principale, Adam e The Edge su due postazioni rialzate in mezzo al pubblico) per eseguire “Pride (In The Name Of Love)”, cantata a squarciagola da tutti i presenti, e poi tutti di nuovo sul main stage per “New Year’s Day”, leggermente riarrangiata per l’occasione e sempre devastante.
“City Of Blinding Lights” vede la band salutare il pubblico prima di lasciare il palco, mentre sugli schermi viene trasmesso il video di “Women In Love” per la campagna “La povertà è sessista”, ma “the show is not over yet””…
E’ il momento dei bis, e non poteva certo mancare la classica “One”, che tutto il pubblico canta accompagnando Bono, ma anche le successive “Love Is Bigger Than Anything In Its Way” e “13 (There Is A Light)”, dall’ultimo lavoro, ricevono standing ovations dal Forum, definitivamente conquistato dagli U2 che si confermano ancora una volta la più grande rock band in circolazione (ve l’avevo detto, sono di parte, ma questa concedetemela).
Photo: Denis Costa / CC BY