A poco più di tre anni di distanza da “Fading Frontier” i Deerhunter ritorneranno con il loro ottavo LP, “Why Hasn’t Everything Already Disappeared?”, il prossimo 18 gennaio.
Il disco, che sarà pubblicato dalla 4AD, è stato prodotto da Cate LeBon, Ben H. Allen III e Ben Etter insieme agli stessi Deerhunter.
Come descrivereste un album fuori dal tempo, che tratta della scomparsa della cultura, dell’umanità , della natura, della logica e dei sentimenti? Perchè fare un album del genere in un’era dove la capacità di concentrazione è pari al nulla, dove la musica è stata ridotta a meri algoritmi e a inserimenti programmati nelle playlist? Perchè svegliarsi la mattina? Perchè non è ancora sparito tutto?
L’ottavo album dei Deerhunter dimentica le domande e mette insieme delle risposte non collegate tra loro. Si sveglia, va in giro, si registra in diversi punti strategici in giro per il Nord America. Torna a casa, si riarrangia e torna a letto per evitare la brutta notizia.
Dall’apertura in clavicembalo e piano di “Death in Midsummer”, è possibile capire da dove venga questo album. “No One’s Sleeping” è una outtake di una sessione dei Kinks nel 1977 a Berlino con Eno alla produzione? No. Quella è nostalgia. Se c’è una cosa che i Deerhunter dicono senza mezzi termini, è che si sono stancati di questo concetto tossico.
Quello che fanno, invece, è reinventare il loro approccio ai microfoni, alla batteria, al clavicembalo, ai suoni elettromeccanici e sintetici delle tastiere. Ciò che rimane delle chitarre è pura cromatura, collegate direttamente al mixer, senza amplificatori o il tipico suono caldo vintage.
Il risultato è elettrizzante, inquietante e imprevedibile come non mai nella loro quindicennale carriera.
I Deerhunter hanno scritto un album di fantascienza sul presente. è necessario oggi? è rilevante? Forse solo per un pubblico ristretto. Il movimento DADA è stato una reazione agli orrori della guerra. Il punk è stato una reazione alla lentezza e al vuoto degli anni ’70. L’ Hip Hop ha rappresentato la cultura musicale emancipata che sfidava le nozioni sull’esperienza afro-americana. La musica popolare di oggi è una reazione a cosa?
Il primo singolo estratto si chiama “Death In Midsummer” e qui sotto potete vedere il relativo video.
“Why Hasn’t Everything Already Disappeared?” Tracklist:
1. Death In Midsummer
2. No One’s Sleeping
3. Greenpoint Gothic
4. Element
5. What Happens To People
6. Dètournement
7. Futurism
8. Tarnung
9. Plains
10. Nocturne