Da Lubiana, Slovenia, ecco gli Haiku Garden e il loro shoegaze liquido, sognante ma vigoroso.
Il primo EP, “Waver”, è datato 2016: dentro non è difficile trovarci influenze del guitar rock alternativo, saltando dal grunge al noise , il tutto in un’ovattata orbita di psichedelia e senza disdegnare un buon gusto melodico, con motivi che si avvicinano anche a dimensioni più squisitamente dreamy.
Non sarà quindi ardua impresa per orecchio e cervello creare accostamenti con Ride, Slowdive, My Bloody Valentine e via andare.
Recente l’uscita del primo LP “Where If Not Now”, primo vero album in studio: 8 tracce che confermano tutto il buono che si poteva carpire dalle prime cose, una tenuta sonora che prende ancora più confidenza ed amplia il ventaglio delle opportunità che gli Haiku Garden dovranno essere bravi ad usare a proprio favore.
I ragazzi si sono già messi in mostra, aprendo concerti di Jesus and Mary Chain e SUUNS nel corso del 2017: consolidandosi in termini di propria personalità , dando ancora più riconoscibilità alla proprio produzione, chissà che proprio dalla Slovenia possano emergere dei nuovi paladini shoegaze?