Le foreste sono piene di mistero diceva tempo fa David Lynch presentando “Twin Peaks: il Ritorno”. Tra gli alberi deve essersi perso anche questo disco registrato a metà anni novanta insieme al fido Angelo Badalamenti, che Lynch ha deciso di rispolverare a sorpresa. Alcuni brani erano finiti nella colonna sonora di “Fuoco Cammina Con Me” (“The Black Dog Runs at Night”, “A Real Indication” che accompagnava l’incontro tra Bobby e Laura) e le orecchie più attente avevano già notato parte di “Frank 2000” in uno degli episodi andati in onda nel 2017.
Gli altri sono inediti, creati da Badalamenti in collaborazione con un gruppo di jazzisti a cui David Lynch ha fornito una serie di immagini da cui trarre ispirazione. Scene cupe, morbose, inquietanti come i quadri che spesso dipinge.
Tutto come da copione e niente è mai come sembra nel pazzo mondo creato da Lynch e Badalamenti. Anche i momenti più vicini al jazz classico (come “Logic And Common Sense” e “A Meaningless Conversation”) diventano meno tradizionali con l’aggiunta di spoken word, urla, voci fuori campo. “Multi ““ Tempo Wind Boogie” non avrebbe sfigurato nella colonna sonora di “Strade Perdute”, ennesima dimostrazione di come e quanto l’attività cinematografica di David Lynch viaggi in parallelo a quella musicale (e letteraria).
“Thought Gang” è nato come omaggio al Captain Beefheart di “Trout Mask Replica” e in effetti lo spirito di Don Van Vliet percorre ogni nota di questo curioso gioco di sguardi musicale, che soddisfa finalmente la curiosità dei fan più fedeli, ansiosi di scoprire l’ennesima opera firmata Lynch – Badalamenti. La versione 2018 di questo progetto rimasto in panchina per ben venticinque anni è delirante, onirica come solo le imprese lynchiane sanno essere.