I Two Hicks One Cityman sono una giovane band indie soul, space rock, che negli anni ha saputo spaziare tra i diversi generi da loro stessi citati con la pubblicazione di due lavori in studio ed un’intensa attività live. Li abbiamo intervistati in occasione della preparazione al terzo disco che promette ulteriori novità e conferme! Buona lettura.
Ciao ragazzi, vi avevamo lasciato con il vostro ultimo singolo “Lonely Nights”, cosa è cambiato?
Un po’ di cose. Il nuovo disco sarà abbastanza diverso. Abbiamo sperimentato strumenti nuovi che ci hanno ispirato e ci hanno permesso di modificare l’approccio alla composizione del brano. Ci siamo sempre più affidati alle tastiere come base per nuove ispirazioni. Gli ascolti 80’s e revival hanno fatto il resto…insomma, non proprio la band di un anno fa!
Anche l’immagine del gruppo è molto diversa da come si presentava un anno fa, a cosa è dovuto questo cambiamento?
Possiamo definirla normale evoluzione. Per noi, ogni disco è un processo creativo che impiega tempo per compiersi, e che ha caratteristiche uniche. Pensiamo che ogni album sia una fase a sè, che abbia un proprio concept e un proprio mood. Cerchiamo di portare questo mood in ogni aspetto, anche visivo e grafico. “Lonely Nights” era un disco molto riflessivo, cupo. Lo abbiamo accompagnato con delle immagini notturne e di boschi, per enfatizzare appunto questi aspetti. Il nuovo disco sarà più spensierato e giocoso, con sognanti richiami 80’s, quindi…
Com’è stato questo processo di cambiamento?
Il nostro processo creativo è sempre lo stesso: si parte da un’idea grezza, che viene elaborata in sala prove sino ad arrivare alla canzone finita. Esattamente il contrario di quello che fa un cantautore che mette il focus sui testi e che fa la musica a posteriori. Nulla di sbagliato per noi, ma sono processi opposti che portano a risultati giustamente diversi. I nostri pezzi partono dal groove e dalle melodie, ed era ben chiaro sin dalle prime prove che le nuove canzoni avrebbero avuto un carattere diverso.
Qual e’ secondo voi lo stato di salute della musica indipendente nazionale e dove collochereste il vostro nuovo lavoro?
Diciamo che lo stato di salute della musica indipendente è difficile da definirsi. Ciò che fino a pochi mesi fa sembrava il disco sbagliato di Nek oggi è considerato ITPOP e in italia vende di brutto. La tendenza del momento è scimmiottare il più possibile chi ha giustamente venduto pochi mesi prima e sperare in un minimo di visibilità , o almeno sperare di entrare nel “giro giusto”, anche se fa già ridere questo termine. Il nostro nuovo disco, per contro, non si rifà alla musica del Belpaese, ma a correnti un po’ più internazionali. Il nuovo lavoro dei Two Hicks One Cityman è un sunto sincero di ciò che più ci è piaciuto e che abbiamo scoperto o riascoltato in questi mesi. Qualche nome? Porches, Future Islands, Mac de Marco, Tom Misch, Yellow Days.
Cosa potete dirci allora sul disco in uscita? Sarà caratterizzato sempre dall’indole live e diretta che vi contraddistingue?
Indole live assolutamente sì: batteria e basso avranno un ruolo importantissimo in questo disco. Questo non è per dire che stiamo andando verso l’essenziale, tutt’altro, ci saranno chitarre, cori, sintetizzatori, percussioni elettroniche ecc. Stiamo sperimentando sonorità diverse, abbastanza lontane dal roots rock che talvolta ci caratterizzava, tuttavia, quello che verrà dal palco sarà suonato in quel momento per quel momento. Non troverete mai sequenze mandate al fonico o escamotage del genere. Vi avremmo fatto ascoltare un disco a casa se avessimo voluto proporvi delle tracce pre-registrate.
Grazie ragazzi, in bocca al lupo per il disco nuovo.
Grazie a voi per lo spazio che ci avete dato. Alla prossima!