Non si fermano proprio mai, i The Men. Visto l’invidiabile numero di album pubblicati dalla band di New York (sette in otto anni) sembrava impossibile che avessero tenuto qualcosa da parte, che anche solo un riff o un giro di basso fosse sfuggito senza essere documentato e condiviso. Invece la Sacred Bones, appena qualche mese dopo l’uscita di “Drift” lo scorso marzo, è riuscita a compilare con pazienza certosina questa raccolta di ben diciassette brani recuperati un po’ ovunque: singoli, 7″, EP, demo di varia forma e natura, furiose versioni live, cover (i Devo di “Gates Of Steel”, “Walking Out on Love” dei The Beat) e inediti.
“Hated 2008-2011” esce in doppio vinile a tiratura limitata (400 copie numerate) e fortunatamente anche in versione digitale. Un viaggio alla scoperta dei primi anni di vita di una band in costante evoluzione, capace di fondere punk, post punk, noise e hardcore, testi sferzanti e tensione costante. Quelli che ritroviamo in “Hated” sono dei The Men meno capelloni e molto, molto arrabbiati. Al basso e alla voce c’è ancora il minaccioso Chris Hansell e i ragazzacci di Brooklyn sono una macchina da guerra rumorosa e sfrenata come dimostrano “Saucy” o “Digital Age”.
Alcuni brani di “Hated” facevano parte del famigerato, introvabile EP d’esordio dei The Men chiamato “We Are the Men”, uscito nel 2009 in sole trentadue copie dipinte a mano. Questa è la band che avrebbe registrato “Immaculada” nel 2010, “Leave Home” nel 2011 e “Open Your Heart” l’anno dopo e che poi, dopo diversi cambi di formazione, avrebbe sperimentato col country e col pop in “New Moon” svolta testimoniata da canzoni come “Cowboy Song”, “Free Sitar” o “California”.
“Hated 2008 ““ 2011” vale la spesa nonostante la qualità audio spesso non eccelsa? Si, anche solo in versione digitale, per chi è curioso di conoscere meglio il complicato mondo musicale dei The Men.