1 Dicembre: una ricorrenza.
Il primo Dicembre 1980 nasceva nell’Essex, contea che ha dato i natali tra gli altri anche a Damon Albarn, Jay McAllister.
Ed è dal primo Dicembre 2009 che, ogni anno, dietro al moniker di Beans on Toast esce, come una sorta di dono a sè ed agli altri, un album. Metodico, puntuale, cadenzato, non si sgarra di un giorno.
Siamo così arrivati al decimo album per il cantautore inglese, che vede alla produzione ancora una volta e a dieci anni di distanza Ben Lovett dei Mumford and Sons e che è stato registrato nei leggendari Church Studios di Londra.
Un lavoro fortemente focalizzato sulla ed influenzato dalla recente nascita della figlia, con uno sguardo ancora al mondo che ci circonda, visto ora anche con gli occhi padre nella sua attuale quotidianità . Un album personale ed intimo, sull’amore, la famiglia, i sentimenti più puri ed umani. Che la nascita di un figlio non possono che esaltare.
Ecco quindi la dedica a figlia e padre di “Another Year”, la solare e ben augurante ballata accompagnata dal pimpante pianoforte che è “Good Health & Happiness”, i pizzicati folk di “Magic” e di “Here at Homerton Hospital” che vedono ancora la nuova arrivata di casa McAllister al centro del mondo ma che danno anche lo spunto per parlare di temi come l’immigrazione ed il servizio pubblico sanitario inglese; temi, quelli politici e sociali, storicamente cari al cantautore d’oltre manica, come quelli dell’inquinamento e del consumismo enfatizzati e denunciati nella simpatica e ballereccia “Alexa” con dito puntato dritto all’e-commerce (e continui richiami ad Amazon), o ancora in “Bamboo Toothbrush”, per chiudere con un nuovo messaggio d’amore, alla famiglia ed alla figlia, di “Miss You Like Crazy”.
Quindi, buon compleanno Jay: a risentirsi il prossimo Dicembre…