E’ da poco uscito “Delta”, nuovo album dei Mumford & Sons, il quarto della loro carriera.
Trovate la recensione qui, tutto sommato in linea con quanto si sta leggendo e dicendo in giro in merito a un lavoro che sembra discostarsi come attitudine dai primi due folgoranti album, acclamati unanimemente da pubblico e critica.
Già la svolta rock del terzo disco aveva fatto storcere qualche naso, ora è in particolare la produzione, certamente in linea con i lavori di tante celebrate band del momento (come i Coldplay, tanto per citare i più noti) a non convincere appieno. Personalmente, da fans della prima ora, al di là della legittima voglia ed esigenza di evolversi del gruppo, mi auguro che non vadano perse del tutto quelle componenti che erano risultati vincenti (e convincenti): la passione, la genuinità e lo spirito, che ho voluto racchiudere declinandole nelle loro dieci migliori canzoni.
Ecco quindi la mia top 10 brani dei Mumford & Sons.
10 ““ THE BOXER
2012, da “Babel”
Inserita tra le tracce bonus di una versione deluxe del fortunatissimo secondo album “Babel”, è una riuscita cover di un successo del duo Simon & Garfunkel. Mumford e soci la rifanno divinamente, non tradendo lo spirito folk originale.
9 ““ DITMAS
2015, da “Wilder Mind”
Uno dei singoli del controverso terzo album, è esemplificativo del marcato tentativo da parte della band di allontanarsi dal sound acustico che ne aveva decretato le fortune. Rimane intatto comunque il tasso di intensità , con la musica, sorretta dalla chitarra stavolta elettrica di Winston Marshall, in luogo dell’amato banjo, che esplode nel finale, in cui fa capolino anche il sintetizzatore di Ben Lovett. Ditmas è il nome del parco a New York dove si trovava lo studio in cui fu registrato gran parte del disco.
8 ““ I BELIEVE
2015, da “Wilder Mind”
Altro brano del terzo disco in cui si avverte chiara e netta la voglia di esplorare territori nuovi, rinunciando di fatto al furore lirico e musicale degli esordi e privilegiando un’atmosfera più intima e avvolgente.
7 ““ HOPELESS WANDERER
2012, da “Babel”
Ultimo singolo estratto dal disco della consacrazione “Babel”, entra nel cuore con una melodia emozionante, benchè mesta, almeno fino all’ingresso imperioso della chitarra che fa da ponte all’accorato ritornello in cui Marcus Mumford mette tutto sè stesso in un cantato vibrante ed energico. I toni si fanno spirituali: eccezionale il solo di banjo di Marshall nel finale.
6 ““ ROLL AWAY YOUR STONE
2009, da “Sigh No More”
Una delle prime canzoni composte dal gruppo, interpretata con una passione senza eguali. In quei primi vagiti, quando la band fece da supporto per un lungo periodo alla cantautrice Laura Marling, sembravano quasi delle mosche bianche al cospetto di un panorama musicale che, anche nel mondo indie, di certo non prevedeva brani in apparenza così intimi ma poi in grado di diventare inni.
5 ““ THE WOLF
2015, da “Wilder Mind”
Si tratta del brano più energico di un disco che faceva proprio dell’irruenza e del rinnovato vigore musicale i suoi principali ingredienti. Un cambiamento di stile annunciato all’interno del mondo di Marcus Mumford, Ted Dwayne (qui con un basso elettrico al posto del caratteristico contrabbasso, suo strumento principe), Ben Lovett e un Winston Marshall scatenato alla chitarra elettrica. Mai avremmo pensato ai tempi del disco d’esordio che la band si sarebbe cimentata un giorno in un’autentica cavalcata rock “‘n’roll.
4 ““ LITTLE LION MAN
2009, da “Sigh No More”
Il primissimo singolo della band mette in evidenza sin dai primi accordi gli aspetti peculiari della loro singolare proposta musicale: suoni acustici, con banjo e chitarra in primo piano, che all’occorrenza sanno “pestare” e accelerare, efficaci cori a conferire solennità al tutto e interpretazione generale da “cuore oltre l’ostacolo”. Non potevano passare inosservati, armati com’erano di grinta e passione.
3 ““ LOVER OF THE LIGHT
2012, da “Babel”
Una ballata struggente, epica, con la voce di Marcus mai così profonda nel declamare versi che vogliono scacciare la rassegnazione per una relazione incrinata, senza cedere a false promesse ma mostrandosi nella piena sincerità del proprio sentimento. La musica segue pari passo questo proposito e sale di tono, come a caricare di significato le parole del determinato protagonista.
2 ““ THE CAVE
2009, da “Sigh No More”
Canzone che contribuì enormemente a far deflagrare il nome della band, non solo in Patria dove il disco aveva ben presto cominciato a scalare posizioni, ma anche all’estero, issandosi fino al quarto posto nella classifica delle hit alternative di Billboard. Fu anche in lizza per ben 4 Grammy Awards, tra cui Canzone dell’anno. La proposta musicale dei 4 insomma, sincera e in qualche modo rassicurante, stava conquistando sempre più appassionati in tutto il mondo.
1 ““ I WILL WAIT
2012, da “Babel”
Al primo posto della nostra lista svetta questa splendida canzone, assurta presto a istant classic. Romantica, estrema, trascinante soprattutto nel ritornello in cui Marcus Mumford confeziona un moderno grido d’amore, sorretto musicalmente non solo dai sodali compagni d’avventura, ma anche dalla presenza di trombe e fiati a enfatizzare questa vera e propria dichiarazione d’intenti. Con questo singolo, il primo del secondo disco e a tutt’oggi quello di maggior successo, dimostrarono di non essere un fuoco di paglia ma anzi di poter raggiungere scenari inaspettati in ambito mainstream.
Photo: Gavin Batty