Sabato sera, siamo nella periferia di Parma, a pochi passi dal Mercato Ortofrutticolo e a breve distanza dall’aeroporto Giuseppe Verdi: il circolo Arci App Colombofili ha aperto i battenti da pochi anni, ma ha già saputo proporre ottime cose per quel che riguarda il panorama indie nazionale (con anche qualche rara apparizione di band estere).
Stasera sul palco emiliano ci sarà Any Other, ovvero il progetto di Adele Nigro, che ha pubblicato da pochi mesi il suo secondo LP, “Two, Geography”, via 42 Records: chi scrive l’ha già vista a fine ottobre a Brighton in apertura alle Mourn e, esattamente una settimana fa, in quel del Covo Club di Bologna.
Ormai la stagione festiva è alle porte, le proposte di concerti diminuiscono e, vista l’occasione di questo live-show ad appena una decina di minuti di auto da casa, ci precipitiamo a rivedere la musicista nativa di Verona e i suoi compagni, oggi supportati anche dalla presenza di Laura Agnusdei dei Julie’s Haircut al sax.
Dopo l’apertura proprio di Laura, che unisce la musica elettronica al suono del suo sax, quando l’orologio segna quasi la mezzanotte e un quarto, Any Other sale sul largo stage parmigiano: il pubblico nel frattempo è aumentato e le presenze ci sembra che si aggirino intorno al centinaio.
Come abbiamo già visto anche in precedenza, Adele per questo nuovo tour esegue prima tutto il suo nuovo LP in rigoroso ordine sequenziale, per poi lasciare spazio a qualche manciata di canzoni estratte dal suo debutto, “Silently, Quietly, Going Away”, e anche stasera, nel corso dell’ora abbondante che ci aspetta, sarà lo stesso.
E’ quindi “A Grade” che apre i giochi: sono splendidi i preziosismi tecnici che la ragazza di stanza a Milano esegue con la sua chitarra, inizialmente unico accompagnamento alla sua voce delicata, ma decisamente intensa a livello emotivo. Solo in seguito entreranno anche gli altri strumenti, tra cui ci piace segnalare il prezioso arricchimento portato dal sax.
“Walkthrough” segue e ci colpisce la leggerezza del piano di Marco Giudici (aka Halfalib), fedele compagno della Nigro sin dal primo giorno di questo progetto, che, insieme alla sei corde di Adele, dona un’eleganza jazzy al pezzo, con cori che tendono verso il pop: il brano cresce in maniera del tutto naturale supportato dall’aiuto della sezione ritmica e, anche in questo caso, è il sax di Laura ad aggiungere la ciliegina sulla torta. Difficile chiedere di meglio.
“Traveling Hard” è incredibilmente elegante (piano e sax su tutti) , senza nascondere la sua grande emotività che ce la fa sentire vicina, mentre “Mother Goose”, eseguita da sola, ci dà una sensazione di intimità , con la chitarra della Nigro che disegna semplici, ma preziosi ricami su quella tela graziata che è la sua voce.
In “Capricorn No” Adele riesce perfettamente inserire elementi jazzy all’interno della sua musica, prima che il pezzo vada a camminare su più potenti territori indie-rock nella sua parte finale; “A Place”, suonata solamente dalla Nigro e da Giudici, non manca di leggerezza e sa mostrare perfettamente i suoi sentimenti in superficie e “Something”, infine, chiude il set con una potenza rock e una adrenalina inaspettata, grazie soprattutto a una vibrante sezione ritmica.
E’ passata oltre un’ora, in cui Adele e compagni hanno messo in luce ancora una volta tutto il loro valore, spaziando su più tonalità indie-rock, senza mai perdere per un momento l’eleganza che li sta contraddistinguendo: davvero un progetto interessante e dal sapore internazionale.