A inizio di un nuovo anno è inevitabile citare qualcosa dell’anno precedente che magari è sfuggito o si è recuperato tardivamente.
E’ il caso dell’esordio di Ellis, nome in codice di Linnea Siggelkow, che lavora egregiamente su atmosfere introspettive e dal sapore invernale, senza però rinunciare alle melodie e al rumore delle chitarre. Potremmo definirlo un mondo dream-pop ricco di fascino quello di Ellis, capace tanto di ipnotizzare quanto di emozionare.
Ci sono momenti più avvolgenti e intriganti, ma anche una fisicità che lascia il segno (“All This Time” ad esempio è meravigliosa nel suo essere pulsante e sonica salvo poi aprire uno squarcio impalpabile e paradisiaco), mentre la voce di Linnea è tratto distintivo. La linea da seguire è mutevole e affascinante, impossibile non farsi rapire da questi suoni.