Dopo i buoni riscontri ottenuti dal loro debutto “Young Narrator In The Breakers”, uscito a novembre 2016, i Pavo Pavo sono ritornati questo weekend con il loro sophomore “Mistery Hour”, pubblicato ancora una volta da Bella Union.

Dopo la fine della loro relazione sentimentale, durata sei anni, Eliza Bagg e Oliver Hill hanno comunque continuato a lavorare insieme in quello che puo’ essere forse definito come qualcosa di terapeutico contro la tensione di questo momento delicato nelle loro vite, esplorando i cambiamenti e trasformandoli invece in canzoni.

I giochi si aprono con la già  nota title-track, primo estratto di questo lavoro: la voce della Bagg è emozionante e non nasconde i sentimenti, regalandoci sensazioni dreamy, in seguito accompagnate dalla chitarra e poi da una strumentazione sempre più ricca e orchestrale, per quella che diventa una canzone pop raffinata e assai gradevole.

La successiva “Mon Chery”, invece, cambia pelle: abbastanza cupa e dura, è cantata da Hill e contiene synth dalle influenze dance e linee di basso interessanti, che sembrano voler far muovere il corpo dell’ascoltatore.

“100 Years” è uno dei pezzi che ci piacciono di più di “Mistery Hour” perchè mette in luce il suo pop, non nascondendo i suoi connotati nostalgici e moderni allo stesso tempo: i Beatles potrebbero suonare così nel 2019? Forse sì, ma a noi, per fare paragoni “locali”, torna invece in mente il buon Andrea Laszlo De Simone da Torino.

“Close To Your Ego”, con il suo tocco leggero e quel sapore old, mette in luce le sue emozioni (cortesia ancora una volta della voce speranzosa e sognante della Bagg); “Around Part 1” evidenzia piacevoli sensazione melodiche ispirate alla California anni ’60, ma senza per questo sembrare troppo derivativo (ottimi anche i suoi deliziosi cori), mentre la conclusiva “Goldenrod” è piuttosto minimale e chiude il disco con la nostalgia dei sentimenti.

“Mistery Hour” è un album che si lascia ascoltare volentieri, non sempre perfetto, ma comunque ricco di soluzioni ispirate: senza dubbio un passo positivo per il futuro dei Pavo Pavo.

Photo credit: Bandcamp