Dopo aver già dedicato una puntata di questa rubrica ai Modena City Ramblers, mettendo in fila le loro dieci migliori canzoni di stampo combat folk, in occasione dell’uscita dell’album “Riaccolti”, oggi la formula viene riproposta, accendendo però la luce sulla loro parte più dolce e romantica.
Lo farò scegliendo per voi le dieci migliori ballate della loro carriera.
Ecco quindi la mia (seconda) top 10 dei Modena City Ramblers, dedicata alle ballads.
BONUS TRACK ““ AL DIEVEL
1996, da “La grande famiglia”
Non un brano d’amore ma certamente uno dei lenti più amati e commoventi mai scritti dal gruppo, dedicato alla figura del partigiano Germano Nicolini, detto il “Comandante Diavolo”.
Qui sotto in una versione emozionante, registrata proprio in occasione dell’album “Raccolti”.
10 ““ SPECCHIO DEI MIEI SOGNI
2011, da “Sul tetto del mondo”
Inserita in un disco un po’ transitorio, regge però bene il paragone con le classiche ballate del passato. L’interpretazione di Dudu è davvero convincente, per una canzone dolcissima e che richiama il sound irlandese caro degli inizi.
9 ““ SERENATA DI STRADA
1998, da “Raccolti”
Tratta delle storiche registrazioni poi confluite nell’album “Raccolti”, in realtà non era stata neppure inserita in scaletta ma recuperata in un cd allegato in regalo con il volume “Combat Folk”di Paolo Ferrari, imperdibile per ogni fan dei M.C.R. che si rispetti. E’ la storia di un addio, necessario per le scelte di vita a cui siamo sottoposti, ma non per questo meno doloroso.
8 ““ L’AMORE AI TEMPI DEL CAOS
1997, da “Terra e libertà “
Si tratta di una piccola gemma incastonata in un album alquanto sottovalutato e all’epoca poco capito, forse perchè alle prese con un primo grande cambiamento, dopo l’ottimo successo dei primi due dischi. Gli scenari diventano quelli un po’ più lontani dell’America Latina ma c’è spazio anche per i buoni sentimenti, per l’amore che sa accogliere e fermarti, laddove il mondo intorno a te sembra viaggiare veloce e centrifugare ogni cosa.
7 ““ EBANO
2004, da “Viva la vida, muera la muerte!”
Canzone tra le più note, vinse con merito anche un’edizione di “Voci per la libertà “, nel quale si assegna il premio Amnesty per il testo che meglio affronta il tema dei diritti umani. “Ebano” in effetti svolge quel compito in maniera egregia, portando alla luce la storia di una immigrata africana, poi costretta con la violenza a prostituirsi.
6 ““ LA STRADA
1996, da “La grande famiglia”
Ariosa e melodica, coinvolgente e solare, nonostante anche in questo caso si parli del distacco di una persona che a un certo punto sceglie di intraprendere un percorso diverso. L’occasione diventa quindi un pretesto per rievocare la tanta strada percorsa insieme, le facce incontrate, le storie conosciute e l’augurio sincero di poterci un giorno rincontrare di nuovo.
5 ““ QUALCHE SPLENDIDO GIORNO
1997, da “Terra e libertà “
Il tema dell’addio ricorre spesso nelle canzoni dei Modena, seppure il più delle volte avvenga non per precisa volontà ma per andare incontro a un obiettivo più grande, che purtroppo può arrivare a mettere in secondo piano la sfera dell’amore. Anche qui l’augurio accorato è quello di ritrovarsi ancora “in qualche splendido giorno”.
4 ““ NOTTURNO CAMDEN LOCK
1998, da “Raccolti”
Inspiegabilmente anche questo splendido brano non trovò spazio in un album in studio, venendo interpretato per la prima volta al “Sisten Irish Pub” dove poi nacque l’album “Raccolti”. E’ una canzone nostalgica, in quanto il protagonista ““ che poi si rivelerà essere Alberto Cottica, co-fondatore e primo fisarmonicista della band, oltre che autore di gran parte delle canzoni dei primi due dischi, assieme al chitarrista e paroliere principale Giovanni Rubbiani ““ si trova a Londra ma nella solitudine della notte ha modo di pensare ai suoi affetti e ai suoi luoghi lontani.
3 ““ CANZONE DALLA FINE DEL MONDO
1996, da “La grande famiglia”
Canzone che nella forma e nei contenuti rappresenta la quintessenza della passione dei Nostri per l’Irlanda. Una dichiarazione d’amore sotto tutti i punti di vista, emozionante e suggestiva, con la voce calda e intensa di Cisco a svettare e a trasmettere buone vibrazioni.
2 ““ IN UN GIORNO DI PIOGGIA
1994, da “Riportando tutto a casa”
La canzone che per molti certifica i Modena City Ramblers come gruppo imprescindibile del folk italiano, da dove è impossibile non partire se ci si vuole accostare alla loro musica. L’Irlanda raccontata in chiave poetica, come mai fatto prima da nessun altro. La voce di Alberto Morselli è profonda e carica di pathos e trasmette l’amore sincero per questa Terra sognata e finalmente incontrata, e che ora non si può più dimenticare.
1 ““ NINNANANNA
1994, da “Riportando tutto a casa”
Se l’è giocata con chi la precede in scaletta ma in fondo è solo un piacevole giochino, perchè la musica se è bella non deve necessariamente prevedere graduatorie. Mi ci sono prestato con la passione di sempre, a maggior ragione con un gruppo come i Modena City Ramblers, che hanno caratterizzato almeno gli anni della mia giovinezza, coinvolgendomi con la bellezza e la profondità dei testi, con i messaggi importanti veicolati, con l’impegno e con musiche fantastiche.
Hanno dato tanti spunti interessanti che poi uno è libero o meno di approfondire ma se ci sono così tanti giovani, persino poco più che adolescenti ai loro concerti, ancora adesso, significa che sanno toccare le corde giuste e che certi temi non lasciano indifferenti oggi come allora, nonostante in 25 anni di acqua sotto i ponti ne sia passata.
“Ninnananna” ancora adesso sa emozionare, commuovere, le sue parole così belle, profonde, colpiscono al cuore ogni volta che le senti, sia che a cantarle sia Alberto Morselli, Cisco o Dudu. Una canzone che è pura poesia.
Photo Credit: [v Roberto Scorta], CC BY 2.0, via Wikimedia Commons