The Punisher Season 2
Forse non all’altezza della stagione precedente e certamente non a quella dell’inarrivabile ‘Daredevil 3’ (dopo le cui vicende si colloca temporalmente), ‘The Punisher 2’ è l’unico seguito possibile alle vicende cupissime e iperviolente narrate nella prima stagione.
Frank Castle una vita nuova proprio non riesce a farsela, ma dopo un’odissea lunga tredici episodi assaggerà finalmente un po’ di pace, vedrà un po’ di luce e si comporterà , addirittura, un po’ misericordiosamente. I cadaveri che si lascia sulla strada non si contano, certo, e certe scene (la strage nella palestra dei russi, per dirne una) necessitano budella discrete, ma la ferocia della prima stagione (chiedete a Billy Russo) non viene eguagliata.
Molto riusciti e splendidamente recitati i nuovi personaggi (straordinario è ad esempio il tormentato “cattivo” John Pilgrim), così come i vecchi, ma comunque nessuno regge il confronto con quella maschera di dolore e figaggine yankee che Jon Bernthal ha dato al punitore.
Daredevil Season 3
Dopo quattro puntate tese ed esaltanti, fini ad introdurre un personaggio immenso come ‘The Punisher’, la seconda serie di ‘Daredevil’ perse un po’ di smalto e della crudezza che ne aveva contrattistinto la prima stagione. Tra zombie, ninja e relazione pericolosa con Elektra, ne venne fuori dunque un’infilata di episodi fumettosi e divertenti, ma mai davvero incisivi. Tanto che mi sono approcciato a questa terza stagione con un po’ di diffidenza.
Chiaramente mi sbagliavo. Con il ritorno in scena di Fisk (ancora una volta impersonificato mefistofelicamente da D’onofrio), sono tornate, amplificate, la crudezza e la cupezza che avevano contraddistinto gli esordi sul piccolo schermo di Devil. Per il diavolo di Hell’s Kitchen è una serie senza armatura, senza fede, senza speranza, senza giustizia. Così scura che alla fine il bene per trionfare deve scendere a compromessi con il male, che è inestinguibile, stratificato, infilitrato. Ovunque.
Lasciare perdere se si è paerticolarmente sensibili alle botte, perchè ce ne sono tante e sono così crude che te le senti addosso.
Assolutamente sopra la media delle serie Netflix il pacco attori, che regala grandi personaggi anche tra i comprimari. Indimenticabile ad esempio la discesa nell’inferno dell’agente del FBI Raz Nadeem.