Ho perso il conto delle volte che mi sono fermata ad osservare il calcio balilla del Circolo Magnolia. L’estate è ancora un ricordo sfuocato e questo martedì sera profuma di surreale.
Conto i presenti, non molti, peccato. Sono passate da poco le 21.30, ad aprire le danze è George Herald, stravagante giovane che arriva, con il suo folk sporco e urlato, dal cuore della Lombardia. Una voce arrabbiata e fuori dal coro, il suo Ep “Per Tutto Cio Che Vale” merita un ascolto.
La sensazione di vivere una serata intima, un ‘house concert elettroacustico’ per pochi intimi, diventa una conferma quando, alle 22.15, impugna la sua chitarra e sale sul palco il cantautore canadese Calvin Love. Prima delle due tappe italiane di presentazione del suo nuovo LP, “Highway Dancer”, pubblicato lo scorso ottobre via Modern Sky Entertaiment. Alto, di un pallore vampiresco, abito nero e sguardo stralunato parte con “What is Reality?”, “A Thousand Years” e “Highway Dancer”. Incarnazione perfetta di flaneur moderno, si muove sul palco senza fretta e colpisce con la sua voce profonda, malinconica e nostalgica. Ringrazia e prosegue nel suo viaggio che diventa il nostro. “The Coin, The Stick, The Take”; “You Got Me Runnin'”; “No Goodbyes”; “Shadows”; “Prairie Thunder Jazz Dream”; “Wildflower”. Ballate sospese, estatiche, una miscela onesta di folk-noir e pop.
Il set minimal acustico regge e riesce a far arrivare le molteplici atmosfere e le pennellate oniriche che si respirano ascoltando il disco.
Per chi non ha fretta, ai cuori randagi, ai parcheggiati in un limbo, a quelli in cerca di direzioni o distrazioni, alle strade di notte, ai km percorsi sfrecciando o solo sognando. Agli sperimentatori. A tutti quelli che non hanno paura di osservare ed emozionarsi, “Highway Dancer” è per voi.