Un manipolo di espertissimi ex militari dei corpi speciali, delusi dall’irriconoscenza dello stato per cui hanno spesso rischiato la vita e da tempo al servizio di discutibili agenzie private, si organizza per un colpo in proprio: derubare il forziere di un terribile narcos, situato nella piovosa giungla tra Paraguay, Argentina e Brasile. Qualcosa durante il colpo va però storto, o troppo bene – dipende dai punti di vista -, e i cinque nerboruti (il cast di omaccioni guidati da Affleck è peraltro credibilissimo) dovranno affrontare un’odissea per la sopravvivenza tra le roccie delle Ande.
L’azione è architettata e girata con precisione chirurgica e la messinscena è secca e fisica. “Triple Frontier” è infatti un action realistico come se ne vedono pochi – la presenza di Kathryn Ann Bigelow tra i produttori è da questo punto di vista una garanzia.
Non fosse per una leggerezza in sede di sceneggiatura, staremmo a parlare del miglior action degli ultimi anni, con peraltro un grande background di cinismo e disillusione verso la politica – del resto Chandor è uno che non le manda mai a dire. Specie a fronte di tanto realismo, viene infatti un po’ difficile credere che un gruppo così esperto di veterani, si prenda i rischi che decide di prendere una volta nel “forziere”.