Una breve intervista che è una guida all’ascolto ragionato di “Stargate Mixtape”.
Bruno Belissimo ci ha spiegato l’origine cosmica e l’immaginario del suo nuovo album, che ha la giusta attitudine per essere un vero portale dimensionale che può condurvi nel vostro club preferito o anche su un pianeta lontanissimo, la meta finale dipende semplicemente dalla voglia che avete di rompere con la vostra quotidianità .
Cos’è per te uno stargate?
Recentemente ho rivisto il film ‘Stargate’, quello del 1994 di Roland Emmerich, che è stata una delle mie pellicole preferite quando ero bambino. Per me uno ‘Stargate’ è lo strumento del retrofuturismo, la porta che collega il passato al futuro. Ho pensato fosse il tema perfetto per un mixtape perchè mi dava la possibilità dii mescolare tutte le influenze sia musicali che cinematografiche che sento mie in un unico flusso senza tanto pensare alla forma.
Il tuo è un mixtape ma com’è cambiata questa forma di “album” in questi anni?
Ho deciso di fare un mixtape perchè è un processo piu veloce rispetto a un album e sentivo che mi dava più libertà . Mi sono divertito molto, ho riscoperto “antichi” beats che avevo sepolto negli hard disks, registrato i miei amici quando parlavano, tagliato film e mediando tutto pensando al dancefloor che comunque rimane il punto di partenza e di arrivo di tutto quello che faccio.
La tua sembra una compilation da festa e viaggio. Che immaginario hai cercato di sviluppare nel tuo lavoro?
Il mio immaginario è sempre molto chiaro: musica da club condita con una consistente dose di ironia ma non per questo senza una sana vena cupa che credo sia fondamentale. La mia influenza madre rimane sempre il glorioso suono della dance italica ma non voglio fare dischi ripetendo quel suono, io cerco di sperimentare e cambiare sempre.
Sentendo il tuo disco sembra di sentire una crasi colta e affascinante della musica da festa/ballo. Che tipo di feste ti piacciono?
Grazie per il colto, sono un grande intellettuale delle cazzate. Scherzo, direi che mi piacciono le feste leggere ma non prive di anima. E se si balla qualcosa di un pò ricercato non mi dispiace mai..
Nella tracklist “Stargate” si inserisce perfettamente. Hai cercato di fare una colonna sonora per i futuri astronauti annoiati che viaggeranno per anni nello spazio?
Ho cercato di fare il disco raro che qualche dj marziano troverà in un mercatino di antichi cimeli del buon vecchio pianeta terra. Magari su discogs varrà un bel pò di soldi chi lo sa..
Cosa ascolti mentre produci la tua musica?
Dipende ma in genere qualcosa che possa essere d’ispirazione per quello che sto scrivendo o producendo. Oppure qualcosa di completamente diverso per distrarmi un pò.
La musica oggi vive molto nell’istante in cui viene pubblicata e prodotta, c’è quasi una frenesia. Come credi stia cambiando l’idea di contemporaneità nell’arte?
Sicuramente sta cambiando il modo di fruizione dell’arte, soprattutto per quanto riguarda musica e immagini. Io cerco di adattarmi a questa velocità cercando di essere il più produttivo possibile pubblicando in continuazione. E’ un grande esercizio, poi per quelli iperattivi come me è perfetto!