Ziggy Alberts è un cantautore australiano proveniente dalla Sunshine Coast. Lo scorso novembre il musicista del Queensland ha pubblicato, via CommonFolk Records, l’etichetta di suo proprietà , il suo terzo LP, “Laps Around The Sun”, che gli ha fatto ottenere ottimi riscontri anche al di fuori della nativa Australia. Alberts ha intrapreso in queste ultime settimane un nuovo tour europeo a supporto di questa recente fatica e nei prossimi giorni passerà anche per l’Italia con due date (domenica 21 aprile al Serraglio di Milano e lunedì 22 al Teatro Studio Borgna presso l’Auditorium Parco Della Musica di Roma): noi di Indieforbunnies.com abbiamo approfittato di questa occasione per scambiare due chiacchiere via e-mail con il musicista australiano. Ecco cosa ci ha raccontato:
Ciao Ziggy, come stai? Benvenuto sulle pagine di Indieforbunnies.com. Puoi gentilmente fare una piccola presentazione di te stesso per i nostri lettori?
Mi chiamo Ziggy Alberts. Sono un cantante / cantautore, un surfer e un ambientalista appassionato e provengo dalla East Coast dell’Australia. In questo momento sono in un tour mondiale a supporto del mio nuovo album, chiamato “Laps Around The Sun”.
Come sta andando il tuo tour nel Regno Unito e in Europa? Tra pochi giorni suonerai a Milano e Roma: sei contento di venire nel nostro paese? E’ la tua prima volta in Italia? Che cosa ti aspetti da questi due concerti italiani?
Sta andando molto bene! Questa sera sarà il mio quinto sold-out consecutivo (al Watering Hole a Perranporth): è una cosa incredibile. Sono molto contento di tornare in Italia! Ci sono stato solo in vacanza, ma mi è piaciuto molto stare a Roma. Non sono mai stato a Milano. Mi aspetto molte mani che si muovono in maniera appassionata! (ahahah)
Il tuo terzo album, “Laps Around The Sun”, è uscito lo scorso novembre: ci puoi spiegare il significato del suo titolo? C’è un messaggio in particolare dietro a ciò?
“Laps Around The Sun” è un modo per descrivere la nostra esistenza. E’ il titolo di una delle canzoni e il suo testo recita: “chasing laps around the sun (inseguendo i giri intorno al sole)”. E’ una metafora per essere impegnati e per come noi lo facciamo a una velocità impossibile. Il messaggio è una storia di passaggio da una relazione a un’altra, sia metaforicamente che fisicamente.
Il terzo album è sempre un passo importante per ogni artista. Con “Laps Around The Sun” hai ottenuto ottimi riscontri sia dalla stampa che dai fan: sei contento del tuo nuovo LP? Secondo te, quali sono stati i principali cambiamenti rispetto ai tuoi lavori precedenti?
Sono davvero molto contento di questo nuovo disco. Ero nervoso perchè la mia fanbase ““ sebbene non fosse la più grande ““ mi aveva supportato molto per i lavori precedenti. Quando è uscito questo nuovo LP, non davo per scontato che lo potessero amare nella stessa maniera. Ma mi pare che lo abbiano amato ancora di più! Credo di essere maturato molto a livello sonoro. Ho esplorato alcuni generi nuovi e il ritmo delle canzoni varia molto rispetto alle mie precedenti uscite.
Quali sono state le tue influenze musicali più importanti per questo tuo nuovo disco? Quale etichetta daresti alla tua musica in questo momento?
Direi cantante / cantautore. Una volta era più folk music, ma ora ho preso una maggiore libertà nel mio songwriting. Le mie influenze principali”… E’ una domanda difficile. Ho fatto una playlist su Spotify chiamata “songs that inspired Laps Around The Sun” e credo che quella ti possa dare un’idea chiara.
Da che cosa sono stati ispirati i testi del tuo nuovo disco? La Sunshine Coast e i suoi dintorni possono averti influenzato in qualche modo?
Assolutamente sì. Mi sono fatto ispirare da tanti posti che ho visitato nel mondo. Questo album riflette su molte domande e conversazioni profondamente personali che avevo al mio interno.
Ti posso chiedere come funziona il tuo processo creativo? Di solito in che modo scrivi le tue canzoni? Che cosa viene prima, i testi o la musica?
Scrivo sempre ed è così che tengo traccia delle idee. Faccio sempre delle jam, mi imbatto in qualche melodia e parto da lì e inizio a mettere insieme le cose. La parte strumentale esce per caso. Per i testi rifletto molto.
La tua musica si è diffusa rapidamente al di fuori dell’Australia: ciò che impatto ha avuto su di te, sia come persona che come musicista?
E’ fantastico che ora la mia musica possa raggiungere così tante persone. E’ veramente incredibile. E’ un lungo viaggio lontano da casa, questo è sicuro. Mi sento molto fortunato di poter suonare davanti a tante fantastiche persone in giro per il mondo. E’ stimolante e gratificante in molti modi.
Ci sono moltissime band e musicisti interessanti in Australia in questo momento: oltre a Nick Cave e agli AC/DC, mi vengono in mente Tame Impala, King Gizzard And The Lizard Wizard, Boy & Bear, Pond, Julia Jacklin, Rolling Blackouts Coastal Fever, Stella Donnelly, Cloud Control, Deap Sea Arcade, Martin Frawley, solo per citarne alcuni. Sei contento di fare parte di quella scena?
Assolutamente sì. I musicisti australiani in questo momento stanno lavorando molto bene e credo che un buon modo per descrivere questa cosa, sia questo: “l’alta marea alza tutte le barche”. E’ davvero un momento felice.
Ho visto che hai realizzato il tuo nuovo album anche in vinile: che cosa ne pensi di questo formato? Ti piace? Preferisci il formato fisico o digitale?
Mi piacciono entrambi. Il vinile è un modo veramente cool per ascoltare la musica. Quando potrò abitare a casa mia, prenderò un giradischi. (ahahah)
Un’ultima domanda: per piacere puoi scegliere una delle tue canzoni, vecchia o nuova, da utilizzare come soundtrack di questa intervista?
Bright Lights!