Serata piuttosto ricca quella di oggi: il nostro weekend prevede una velocissima tappa a Leicester, la città che in molti ricordano soprattutto per la sorprendente vittoria della Premier League da parte della locale squadra di calcio, allora condotta dal nostro stimato connazionale Claudio Ranieri.
A ospitare questo corposo evento è The Cookie, un delizioso pub situato proprio nella via più centrale della località inglese: nel basement troviamo una sala medio-piccola che ospiterà i concerti di Swimming Tapes, Breathe Panel e Dad Jokes.
Noi ovviamente siamo qui soprattutto per gli headliners, ma siamo altrettanto lieti di aprire bene le orecchie anche per le altre due band (la prima delle quali già avevamo scoperto lo scorso anno, in occasione dell’uscita del suo primo album).
Puntuali, pochi attimi dopo le otto, sono i Dad Jokes a iniziare la serata: non conosciamo alcun dettaglio di questo giovane trio, che, dal sostegno proveniente dal pubblico, sembra poter provenire proprio da queste zone.
Ancor nessun contatto in rete per loro, nessuna canzone condivisa e ““ scopriremo più tardi per bocca del cantante ““ questo è il loro primo concerto in assoluto: il trio iniziale di pezzi ci stupisce per l’ottima sensibilità melodica della band inglese e la chitarra jangly del frontman è una vera delizia da assaggiare. Grazie a “Loco”, brano in lingua spagnola, veniamo a scoprire che il cantante proviene dalla penisola iberica, anche se le sue influenze musicali sembrano trovare sapori ben lontani dalla sua terra natale.
“Country Road” e “Backbone”, invece, hanno più un’aggressività e un’energia garage-rock a-la-Libertines, altra chiara influenza dei Dad Jokes. Venticinque minuti scorrono molto godibili: senza risultare particolarmente innovativi, comunque i ragazzi sembrano saper scrivere buone melodie. Sicuramente un primo passo positivo per loro.
I co-headliner della serata sono i Breathe Panel, che, come vi raccontavamo poco sopra, avevamo conosciuto lo scorso anno, grazie al loro omonimo album d’esordio, realizzato a luglio dalla sempre puntuale Fat Cat Records.
La band di Brighton apre il suo set con due brani piuttosto calmi dalle influenze indie-rock, “I See In Colour” e “Spring”: le trame che disegnano sono elaborate e apprezzabili e li vedono assolutamente a loro agio, ma le tinte sono piuttosto malinconiche.
Se la successiva “Carmine” è più luminosa, melodiosa, veloce e strutturalmente meno complicata delle precedenti, la deliziosa “On My Way”, dal ritmo sostenuto, mette in luce una bellissima e preziosa sensibilità pop, che fino a quel momento non avevamo riscontato.
Lo stille dolce-amaro non manca nemmeno nella conclusiva “The Time, Always”, ma anche qui è il loro lato indie-pop a brillare in modo chiaro e le nostre orecchie non possono che beneficiarne. E anche dai Breathe Panel ““ in questa breve mezz’ora ““ abbiamo percepito sensazioni positive.
Sono da poco passate le nove e mezza quando arrivano i Swimming Tapes sullo stage della venue di Leicester: le canzoni di cui avevamo parlato nei mesi scorsi avevano sempre saputo deliziarci e il loro imminente debutto sulla lunga distanza, “Morningside”, in arrivo il prossimo 24 maggio via Hand In Hive, potrebbe dare loro una maggiore visibilità . Stasera abbiamo l’occasione di capire qualcosa in più del loro primo album e di vedere se questi ragazzi di stanza a Londra (quattro di loro, però, sono nordirlandesi, mentre il batterista Andrew Evans è l’unico della capitale) saranno capaci di ricreare le stesse sensazioni che ci hanno regalato su disco.
L’apertura si chiama “Tides”, un estratto dal loro primo EP, “Souvenirs”, uscito nel 2017: il brano, con le sue chitarre jangly e quel delizioso falsetto, si immerge tra il sole estivo, ma quello di fine giugno che ancora non scotta troppo, perchè i colori, impregnati nella malinconia, non sono ancora così forti. Che dire? Adorabili. Il primo nome che ci torna in mente è quello dei nostri amatissimi Real Estate e probabilmente qui potremmo già dire il fatidico: “game, set, match” e portarci a casa la coppa riservata al vincitore, in questo caso noi fan, ma ovviamente preferiamo rimanere e gustarci tutti i tre quarti d’ora abbondanti a dispozione dei Swimming Tapes.
Con la nuova e luminosa “Out Of Line”, dalle chitarrine scintillanti, sale incredibilmente la voglia di mare, mentre la vecchia “Souvenirs” unisce alla perfezione i due lati dolce e amaro della band britannica, grazie anche all’ottimo lavoro della sua sezione ritmica.
Non sono una band adatta ai diabetici i Swimming Tapes, come dimostra anche il recentissimo singolo “Passing Ships”, un concentrato di saccarosio allo stato puro e di nostalgia: davanti ai delicati arpeggi delle chitarre non possiamo che rimanere incantati.
Le melodie solari continuano a susseguirsi e anche la loro breve versione di “There She Goes” degli La’s, riletta in chiave pop, risulta essere un’altra gustosa delizia.
L’altro nuovo singolo “Pyrenees” riesce ad aprire completamente i cuori dei presenti con la sua dolcezza e la sua indescrivibile sensibilità ““ dote ben rara di questi giorni.
“Alison” chiude il set, invece, con un’inaspettata energia condita da alcune schitarrate e da un drumming piuttosto deciso: ovviamente, però, è la melodia ancora una volta la vera regina della scena.
I Swimming Tapes hanno incantato il pubblico di Leicester in questa ultima data del loro tour prima dell’uscita dell’album: le emozioni che ci hanno regalato stasera e le prelibatezze indie-pop che hanno dimostrato di saper costruire sono dei biglietti da visita importanti, per un futuro che puo’ essere brillante.
Noi intanto andiamo al banchetto a comprare il vinile di “Soft Sea Blue”, EP uscito lo scorso anno, e a salutare e a fare i meritati complimenti ai Swimming Tapes.
Citiamo ancora una volta il grande maestro Rino Tommasi, dicendo serata da “circoletto rosso”.