Il ritorno sulla scena dei Doves è un invito a nozze per buttare giù la TOP 10 dei loro brani, che anche a questa tornata viene inserita non in ordine di preferenza ma in ordine cronologico: per ripercorrerne la carriera, e perchè qui decido io, soprattutto.
10 – AIN’T NO LOVE (AIN’T NO USE) (a nome Sub Sub)
1994, da “Full Fathom Five”
Lo sapevate? i Doves prima si chiamavano Sub Sub: e questa canzone finì addirittura al numero 3 nella UK Chart. Madchester a piene mani. Poi un incendio brucerà lo studio di registrazione, e i membri decideranno con l’occasione di diventare i Doves, e di spostarsi sul pop.
9 – SEA SONG
2000, da “Lost Souls”
Un lungo attacco strumentale, per un pezzo che ti culla e che ti trasporta in un sogno.
8 – THE CEDAR ROOM
2000, da “Lost Souls”
Uno dei pezzi più amati. Emozionante.
7 – THE MAN WHO TOLD EVERYTHING
2000, da “Lost Souls”
Acustica, autunnale, profonda: “Lost Souls” è un album con i controcoglioni.
6 – THERE GOES THE FEAR
2002, da “The Last Broadcast”
Buttate giù la difesa e fatevi avvolgere da questo lungo, dolcissimo abbraccio a firma Doves.
5- CAUGHT BY THE RIVER
2002 ,da “The Last Broadcast”
Il secondo album si chiude così: difficile chiedere di più.
4- DARKER
2003, da “Lost Sides”
Il sottobosco delle B-Side dei Doves è ricco di gemme: “Darker” è una di queste.
3- BLACK AND WHITE TOWN
2005, da “Some Cities”
Premi Play ed è subito FIFA 06: il video, poi, è uno veritiero spaccato sull’adolescenza del mondo working class inglese.
2- 10:03
2009, da “Kingdom of Rust”
Ricordo di aver letto un commento su questo pezzo, che a grandi linee diceva: <ha un solo problema: ad un certo punto finisce>.
1- WINTER HILL
2009, da “Kingdom of Rust”
I Doves sono spesso, troppo spesso, stati sottovalutati: il loro repertorio ha dello spettacolare. “Winter Hill” ne è una degna rappresentante.