Purtroppo il mese d’aprile riferito alla figura di Marvin Gaye è più legato ad un evento funesto che ad un anniversario quale quello che celebriamo oggi.
Era infatti il primo aprile del 1984 quando Marvin fu freddato da un colpo di pistola da colui che, per chi conosce un minimo la biografia dell’artista, influenzò pesantemente la stessa vita che gli tolse modo violento ovvero il padre.
Siamo invece al 30 aprile del 1969 quando Marvin pubblica “M.P.G.”, album numero nove.
Sommariamente possiamo indicare in tre fasi la carriera del nostro: la lunga gavetta inziale alla Motown a caccia di singoli spacca classifiche R&B e soul e alla ricerca di una propria immagine, deliziosi brani all’insegna del celeberrimo soul dell’etichetta che apriva la musica nera al mercato bianco; la svolta matura del 1971 con “What’s Going on” che voleva superare l’idea del puro e semplice intrattenimento per abbbracciare nella musica e nei testi una nuova idea di soul music ;
l’abbraccio con il funk ed il successivo ritorno al puro intrattenimento con il pop soul di classe dell’ultimo periodo, di pura voluttà soul con dischi ricchi di raffinatissime atmosfere erotiche.
l’album in questione, è al crocevia di una di esse e forse per questo fu al tempo sottovalutato, come spesso accade per gli album di transizione, forieri di gemme nascoste e che contengono in nuce idee sviluppate in seguito.
Un album dove affiora la voglia e la necessità di superare in parte la mera riproposizione, se pur ad altissimi livelli, del soul canonico targato Motown.
Marvin è solo dall’inizio di questo 1969 che ha raggiunto una vera popolarità di massa : la sua versione di “I Heard It Through the Grapevine” divenne il singolo più venduto di tutti i tempi per Motown ed il seguito di “Too Busy Thinking About My Baby”, fu un altro numero uno nazionale mentre “That’s The Way Love Is” divenne un altro classico ; non male per un album considerato minore.
L’album presenta le consuete sublimi interpretazioni di brani non autografi con un uso della voce impareggiabile e la consueta cura nella scelta “chiccosa” degli arrangiamenti.
Non un must della sua discografia, ma sicuramente un capisaldo della sua imminente maturazione, anche se saranno pur sempre “Let’s get it on” e “What’s going On” gli album irrinunciabili da porre accanto ad una raccolta (almeno doppia).
God bless you Marvin
“M.P.G.” – Marvin Gaye
Pubblicazione: 30 aprile 1969
Durata: 36:15
Dischi: 1
Tracce: 12
Genere: Soul – Rhythm and blues
Etichetta: Tamla
Produttore: Norman Whitfield, Brian
1. Too Busy Thinking About My Baby ““ 2:56 (Janie Bradford, Norman Whitfield, Barrett Strong)
2. This Magic Moment ““ 2:44 (Doc Pomus, Mort Shuman)
3. That’s the Way Love Is ““ 3:35 (Strong, Whitfield)
4. The End of Our Road ““ 2:47 (Rodger Penzabene, Strong, Whitfield)
5. Seek and You Shall Find ““ 3:40 (Ivy Jo Hunter, William “Mickey” Stevenson)
6. Memories ““ 2:47 (Lawrence Brown, Gaye, Anna Gordy, Allen Story)
7. Only a Lonely Man Would Know ““ 3:02 (Hunter, Beatrice Verdi)
8. It’s a Bitter Pill to Swallow ““ 3:15 (Warren Moore, Smokey Robinson)
9. More Than a Heart Can Stand ““ 2:57 (Hunter, Stevenson)
10. Try My True Love ““ 3:00 (Henry Cosby, James Dean, Stevie Wonder)
11. I Got to Get to California ““ 2:53 (Shena DeMell, Hunter)
12. It Don’t Take Much to Keep Me ““ 2:39 (Holland-Dozier-Holland)