Il 31 maggio del 2004 usciva “Uh Huh Her”: un album ibrido e bellissimo, a tratti feroce, che ci ha regalato alcuni dei pezzi più iconici di Pj Harvey.
Ad incidere il disco nella nostra memoria collettiva, oltre al titolo estremamente gutturale, c’è la copertina dalle sbavate vibrazioni punk-rock. La chitarra è lo strumento predominante dell’album, anche se in “Uh Huh Her” Harvey si cimenta con tutti gli strumenti, ad esclusione della batteria.
Simbolo, suo malgrado, di un femminismo rock posto su un piedistallo, la cantante riesce a divincolarsi dalle definizioni stereotipate del genere ed offre, semplicemente, uno sfavillante album alla posterità .
Mentre brani come “Pocket Knife” e “Shame” germogliano dallo stesso ramo folk, con slanci violenti e rancorosi, “The Desperate Kingdom of Love”, invece, ci culla docilmente in una ballad d’amore piena di delicatezza disarmante.
Questo dualismo, presente in tutto l’album, ritorna prepotentemente con la contrapposizione di un pezzo brutale e liberatorio come “Who The Fuck?” alla malinconia romantica e disperata di “You Come Through”.
A quindici anni di distanza “Uh Huh Her” si conferma come un album ricchissimo e devastante. Una vecchia ferita, accolta con piacere, che col passare degli anni si è trasformata in una cicatrice da esibire con orgoglio sempre più grande.
Data di pubblicazione: 31 maggio 2004
Tracce: 14
Lunghezza: 40:41
Etichetta: Island
Produttori: Pj Harvey
1. The Life and Death of Mr. Badmouth
2. Shame
3. Who the Fuck?
4. Pocket Knife
5. The Letter
6. The Slow Drug
7. No Child of Mine
8. Cat on the Wall
9. You Come Through
10. It’s You
11. The End
12. The Desperate Kingdom of Love
13. Seagulls
14. The Darker Days of Me & Him