Gli Strokes hanno in programma diverse date per la prossima estate, e qualcuno vocifera anche di un nuovo album in arrivo (l’ultimo, “Comedown Machine”, è addirittura del 2013).
Un esordio col botto, poi un lento declino per Casablancas e soci: amati o odiati, ripercorriamo la loro carriera, in ordine cronologico ma partendo dalle cose più recenti, ordine che collima con la qualità della loro produzione.
10 – ALL THE TIME
2013, da “Comedown Machine”
“Comedown Machine” è abbastanza deludente: non tutto però è da buttare, un pezzo come “All The Time” ha la sua buona dose di energia.
9 – MACHU PICCHU
2011, da “Angles”
Anche “Angles” certo non brilla come lavoro, ma pure in questo caso non tutto è da buttare: “Machu Picchu” è contagiosa ed immediata.
8 – RED LIGHT
2006, da “First Impressions of Earth”
Il terzo album dei newyorchesi divide un po’ la critica, il tiro è sicuramente più debole degli esordi, ma del buono comunque c’è: “Red Light” vede Fabrizio Moretti martellare militaresco, e il pezzo ha il suo magnetismo.
7 – 12:51
2003, da “Room on Fire”
L’hype attorno a “Room on Fire” è a dir poco tremendo, gli Strokes però tengono botta: “12:51”, con la batteria, l’hand clapping e la chitarra di Hammond Jr. a spalleggiare Casablancas, è furba quanto vincente.
6 – REPTILIA
2003, da “Room on Fire”
Tuffo all’indietro nel garage più graffiante à la Television: “Reptilia”, inutile nascondersi, ha il turbo innescato.
5 – THE END HAS NO END
2003, da “Room on Fire”
Le chitarre intrecciate di Hammond Jr. e Valensi sono un marchio di fabbrica dei primi lavori, “The End Has No End” le mette in mostra in modo evidente.
4 – I CAN’T WIN
2003, da “Room on Fire”
Attacco di chitarra semplice quanto calamitante, per un pezzo spensierato e ammaliatore: il resto lo fa la voce di Casablancas, storta e che sembra venire da 1000 pacchetti di sigarette fumati…
3 – HARD TO EXPLAIN
2001, da “Is This It?”
L’esordio degli Strokes, volenti o nolenti, entra nella storia del rock del ventunesimo secolo: il successo è clamoroso. Sia chiaro, Casablancas e soci non hanno inventato niente, ma vanno a punto con facilità disarmante: il primo singolo “Hard to Explain” è volutamente vintage, grezzo, lo-fi, quanto melodico e coinvolgente. Boom.
2 – LAST NITE
2001, da “Is This It?”
Casablancas sfatto, l’aria che si respira è quella da CBGB degli anni d’oro della musica newyorkese, il tiro è garage e libidinoso. Altro centro.
1 – SOMEDAY
2001, da “Is This It?”
Power pop all’ennesima potenza, ammiccante, stonata e scanzonata, divertente e malinconica allo stesso tempo: gli Strokes si prendono il piatto.
Credit Foto: Roger Woolman [CC BY 3.0], via Wikimedia Commons