Esce finalmente “Sandman”, album di debutto dei Trudy and the Romance, che da un pò di tempo avevano catturato l’attenzione della nostra redazione.
Diciamo subito che l’album non delude le aspettative ma anzi rappresenta una della cose migliori uscite in questa prima parte dell’anno.
La band di Liverpool si muove su un sound che sembra nuovo, che sembra evocare ambientazioni degli anni 50, come i ragazzi della band hanno sottolineato, ma che in realtà richiama e fa venire altre band che per le loro peculiarità hanno segnato la storia del pop e del rock.
Ascoltandoli vengono in mente i Prefab Sprout, per essere come loro fuori dal coro e elegantemente cool, gli Aztec Camera per la freschezza e simpatia, Elvis Costello per la ricercatezza e le contaminazioni jazz, gli Arctic Monkeys per l’indiscutibile e spiccato giovanile talento.
L’accostamento a queste icone della musica è tutto meritato, Trudy and the Romance è una band naturalmente sfrontata, quasi inconsapevolmente, e sotto questo aspetto mi hanno decisamente stregato, rischiano di essere troppo carichi ma riuscendo in modo naturale ad esprimere un sound barocco pieno di decorazioni, soluzioni ardite e lontano dagli stereotipi musicali del momento, insomma più che dagli anni 50 questa band viene direttamente dagli inizi del 1600, sottolineo che e’ una battuta.
L’album narra la storia di Little Jonny, front man della band The Original Doo-Wop Spacement e del suo amore Sweet Emma, sviluppandosi quasi fosse una colonna sonora e regalandoci un sound vintage ma ricco di elementi psichedelici e jazz.
Il sound è ricco e viene impreziosito dai cori e dalla voce di Taylor, così particolare, dandoci finalmente una band sorprendente come non la sentivo dai tempi dei Libertines.
Per quanto l’album sia da ascoltare dall’inizio alla fine con piacere, segnalo alcuni brani “My Baby’s Gone Away”, “The Hopeless Romantic “, “Candy Coloured “, “Sand Orchestra “, che rendono bene l’idea di come Trudy and the Romance siano assolutamente affascinanti e pieni di potenzialità .
Lavoro di esordio assolutamente valido di una band dalla quale ci aspettiamo per il futuro grandi cose e un’evoluzione che li proietti tra i grandi, chapeau.