Comincia decisamente nel migliore dei modi la 7 ° edizione di Comics Fest (La fiera del fumetto di Verona ospitata nella splendida cornice del Castello Scaligero di Villafranca). L’apertura infatti è affidata alla prima assoluta del nuovo show dei fratelli Guido e Maurizio De Angelis, ““…continuiamo a chiamarli Oliver Onions“, che si dimostra assolutamente coinvolgente, sia sotto l’aspetto musicale che quello empatico ed emozionale.
Chi vi scrive è classe 1975 e gli Oliver Onions hanno davvero rappresentato una colonna sonora fondamentale nel corso della mia vita. Canzoni, ritornelli, melodie che sono entrare nella testa e non ne sono più uscite. Cartoni animati, film, sceneggiati televisivi: dove ci mettevano lo zampino gli Oliver Onions, state sicuri, che quel brano vi si sarebbe attaccato addosso. Il brano e ovviamente il prodotto televisivo o cinematografico ad esso correlato. Ecco perchè stasera, mentre scorrevano quelle canzoni indimenticabili la mente, inevitabilmente, andava indietro, pescando momenti, profumi, sapori dell’infanzia: non riuscivo a non ripensare alla casa dei miei genitori, al divano dove mi arrampicavo per vedere la TV, a come ci si riuniva tutti insieme per vedere “Furia” o “Sandokan”. Altri tempi, altri modi di vivere e godere un prodotto televisivo. Una bellissima sensazione, ve lo assicuro.
Guido (classe 1944) e Maurizio (classe 1947) sono in gran forma. Hanno alle loro spalle una formazione magistrale di ben 9 elementi che viaggia rodatissima (in un paio di occasioni una corista ha davvero meritato applausi a scena aperta) e, compagno di viaggio, una spalla perfetta come Omar Fantini (deliziose le sue frecciate a Ligabue) che lancia gli ami giusti per una pesca miracolosa. Lo show è tanto musicale quanto un viaggio nei ricordi: immagini, fotografie, spezzoni vari che scorrono sullo schermo e i due fratelli che se la ridono con Fantini, citando aneddoti vari (meraviglioso quello con Tarantino, che non sapeva di trovarsi di fronte a uno dei fratelli De Angelis, o quello con Nino Manfredi). Non appesantisce affatto il dialogo e non risulta superfluo, anzi, è il giusto antipasto per godersi al meglio i classici che scorrono in successione. Gli arrangiamenti della band sono ricchissimi di suoni e colori: le versioni originali vengono leggermente modificate, spostate più sull’acustico se vogliamo, ma la ricchezza musicale e la competenza della band non fa perdere nulla in ritmo e calore. I due De Angelis se la godono come bambini. Sinceramente emozionati dal calore con cui sono accolti entrano perfettamente in clima e, come farebbe Giorgione in “Bomber”, sono li che saltano e vanno avanti indietro per il palco come fosse un ring, è uno spettacolo nello spettacolo starli a guardare incitare la gente a cantare o a sentirli dire, scherzando: “e adesso vi facciamo un brano inedito, vediamo se vi piace” e poi parte “Sandokan”.
Abbracciano tutta la loro produzione, dai film di Bud Spencer (toccante l’applauso riservato a questo immenso attore) e Terence Hill, ai cartoni animati (“Rocky Joe”, no dico, “Rocky Joe”, ma pure “Doraemon”!!!) e gli inevitabili sceneggiati, con un poker da capogiro, ovvero “Spazio 1999”, “Furia” (e anche senza la voce di Mal fa la sua magica figura), “Orzowei” e appunto “Sandokan”. Punti altissimi, beh, la riproposizione del famoso coro dei pompieri del film “Altrimenti Ci Arrabbiamo”, con il pubblico gran protagonista e quella perla che è “Dune Buggy” che tutti, e dico tutti, si sono ritrovati a cantare insieme agli Oliver Inions. Non manca ovviamente “Fantasy” (dal film “Bomber”) che viene proposta in medley con “Galaxy”, spettacolo puro.
Il concerto si era aperto con il ritmo incalzante del tema di “Bulldozer” e lo stesso brano è piazzato anche nel finale, con il pubblico tutto in piedi a tributare il doveroso omaggio a questi 2 splendidi protagonisti della musica italiana. Un bellissimo viaggio nei ricordi, ma, lasciatemelo dire, anche un bellissimo viaggio nella musica. Vera e propria musicoterapia.