di Andrea Debiasi
Fresco di nuovo album, Capossela lo presenta in occasione del ‘Festival della Bellezza’ nella sempre suggestiva cornice del Teatro Romano di Verona. Oltre al solito manipolo di musici che lo accompagna, tra i quali non si può non citare il chitarrista “Asso” Stefana, il concerto veronese si può fregiare anche della presenza di Mario Brunello, violoncellista di caratura internazionale. Anche l’ospite della serata si cala alla perfezione nelle sonorità che contraddistinguono l’ultimo lavoro del cantante di origine irpina, molto legate alla tradizione popolare.
Come sempre negli ultimi tempi, Capossela suona in maniera quasi integrale il suo ultimo lavoro, lasciando alla coda dello spettacolo i brani più legati alla sua storia passata. L’ultimo disco riprende il filo degli ultimi lavori (“Marinai, profeti e balene” e “Canzoni della cupa”), sia nelle sonorità che nei testi, con un mood magari non immediato, ma sicuramente di grande qualità e profondità . Anche dal vivo trovano spazio sia i pezzi dedicati agli uomini, che quelli incentrati sulle bestie, tra lumache, giraffe (uno dei pezzi migliori dell’ultimo disco )e orsi, con un lupo mannaro a fare da anello di congiunzione.
Oltre alle canzoni dell’ultimo disco ci sono anche quattro brani in cui vengono messi in musica versi di Michelangelo, uno che di bellezza, indubbiamente, se ne intendeva, con un risultato molto interessante.
L’ultima parte dello spettacolo pesca invece tra i lavori precedenti, mettendo in fila “Modì”, “Con una rosa”, “Medusa cha cha cha” e “Ovunque proteggi”. Il pubblico apprezza parecchio questo ritorno al passato, e lo fa sentire mostrando un entusiasmo ancora maggiore rispetto alla prima parte del concerto.
Come doveroso bis, con parecchi spettatori in piedi, si chiude con “Il povero Cristo”, per salutare degnamente un pubblico che può lasciare il teatro indubbiamente soddisfatto per la grande serata di musica!
Photo: Sven Mandel / CC BY-SA