Due adolescenti afroamericani inventano la macchina del tempo per un concorso della scuola, che una volta vinto permetterebbe loro l’ingresso nelle migliori università degli Stati Uniti, traguardo a loro altrimenti precluso perchè provenienti dal ghetto.
I loro piani di gloria vanno in fumo quando i due, scossi dalla morte del fratello di uno di loro, deceduto per mano di un poliziotto dal grilletto facile, decidono di riportarlo in vita cambiando il corso del passato.
Nulla di nuovo, a parte il singolare intreccio tra viaggi nel tempo e l’atroce attualità dell’america razzista di Trump, che viene comunque affrontata con levità e dolcezza. Così come la tematica dell’ineluttabilità del destino e dell’impossibilità dell’uomo di sostituirsi ad esso.
Citofonato, ma simpatico il cameo di Michael J. Fox, scettico professore di scienze dei simpatici ragazzi, ciliegina sulla torta di un film imperfetto e talvolta ingenuo, ma assolutamente piacevole ed emozionante.