L’accoppiata Giardini di Mirò e Massimo Volume potrebbe sembrare un miraggio in questo rovente mercoledì di fine giugno.
Per fortuna è tutto vero, lo spettacolo inizia ancora prima che le band salgano sul palco, la bellezza del Cortile delle Armi del Castello Sforzesco lascia senza parole.
Mi dimentico del caldo, poco importa se la colonnina di mercurio non vuole scendere sotto i 35 gradi: due delle band più iconiche della scena indipendente italiana stanno per salire sul palco. Seconda data, quella di stasera a Milano, di un minitour che sigilla un legame profondo di stima e amicizia tra le due band.
I Giardini di Mirò entrano in scena con la luce del tramonto alle spalle, un set di un’ora dove trovano ampio spazio i brani dell’ultimo lavoro “Different Time” uscito il 30 novembre 2018 per 42 Records.
Corrado Nuccini, Jukka Reverberi e soci ci fanno immergere in un’atmosfera che si colora di post-rock e psichedelica. Suonano con gli occhi chiusi e ci danno il cuore. Un’ora di intimità , accelerazioni ed esplosioni, entropia di violino, tromba, clarinetto, percussioni e chitarre distorte. Il pubblico è rapito, ci abbandoniamo alla musica e fluttuiamo nell’aria. Estasi sul finale con la batteria che diventa uno strumento a quattro.
Il viaggio sognante fatto con i Giardini di Mirò, dove la rinuncia o quasi alle parole è una scelta, prepara ed esalta l’entrata in scena dei Massimo Volume. Le parole scandite, recitate da Mimì. Storie, personaggi, la vita che si mischia e si sporca con la poesia e la letteratura.
“Contenitori che perdono acqua noi siamo – nuotiamo e ogni tanto affoghiamo” la partenza esplosiva è con “Dymaxion Song” dall’album “Aspettando i barbari”. L’acqua un elemento che ritorna e caratterizza sia dal punto di vista concettuale che testuale l’ultimo disco “Il Nuotatore” uscito lo scorso febbraio e su cui si concentra parte del set di stasera.
Il basso e il carisma di Mimì, le pennellate impeccabili di Vittoria Burattini alla batteria, le chitarre straordinarie di Egle Sommacal e Sara Ardizzoni creano un muro sonoro che in una essenzialità voluta e cercata sa essere caldo e pieno. Una potenza vibrante che trafigge ed emoziona.
Mimì ringrazia e scherza con il pubblico più volte nel corso della serata “chi crede al caso? chi crede al destino? sono la stessa cosa?”; “siamo in confidenza, chi si è giocato tutto a carte? ve lo richiedo dopo, ci pensate un po’” .
Un’ora scorre velocissima, la serata si chiude al grido “palco invaso”, Corrado Nuccini e Alessandro Reverberi insieme ai MV per il gran finale: “Alessandro”, “Qualcosa sulla vita” e “Fuoco Fatuo”.
Un mercoledì da ricordare.