Attiviamo il radar e scandagliamo in profondità  un universo musicale sommerso. Ogni settimana vi racconteremo una band o un artista “‘nascosto’ che secondo noi merita il vostro ascolto. Noi mettiamo gli strumenti, voi orecchie e voglia di scoperta, che l’esplorazione abbia inizio (e mai una fine)”…

Viene da Londra questo progetto decisamente sperimentale a nome Northwest. Ad esserne coinvolti sono Ignacio Simón e Mariuca Garcà­a-Lomas, che non lavorano solo sull’aspetto musicale ma abbracciano arte e sperimentazione anche su livelli visivi ed emozionali. Tutto nasce circa tre anni fa. Coppia musicale ma anche nella vita, Ignacio e Mariuca lasciano tutto per andare nel Regno Unito e dedicarsi all’arte. Scommessa vinta.

Su Spotify il loro primo segnale musicale risale al 2015 con l’avvolgente brano “Reflection”, al quale poi seguiranno una serie di brani che porteranno all’esordio datato 2018 “I”.

La loro musica è oscura, enigmatica e suggestiva ed evocativa. Sembra quasi di stare nella famosa Loggia Nera di “Twin Peaks” per le sensazione che è capace di provocare.

Quello che muove il duo è la costante voglia (e capacità ) di mettersi in discussione, cercando di andare oltre i loro limiti. Ecco cosa muove la loro musica: suoni e ambientazioni musicali che non lasciano indifferenti, ma entrano sottopelle, soavi, cinematografiche e ipnotiche. Non è un caso che i riferimenti più gettonati siano Portishead, Broadcast, Debussy e Robert Wyatt.

Come dicevamo, per la band non conta solo la musica. Hanno realizzato una serie di piccoli film, due manifesti (veri e propri piani e progetti di lavoro), un festival in una chiesa di Londra e hanno collaborato con altri artisti come ballerini e costumisti. Ricchi di una creatività  fuori dal comune i Northwest sanno davvero incantare in tutte le loro forme d’arte.

L’ultimo video della band è per il brano “Pyramid”, brano incluso nell’esordio, e capace, come dice la band, di unire due spiriti (quello più elettronico, oscuro, sperimentale e quello più neo-classico, all’avanguardia). Il video è curato da àlvaro Gómez-Pidal.