Joanna Sternberg ha quasi 28 anni ed è arrivata ora al suo debutto sulla lunga distanza, pubblicato lo scorso weekend per la Team Love Records, l’etichetta di proprietà di Conor Oberst, per cui apre il tour estivo degli Stati Uniti partito proprio in questi giorni.
La sua vita è stata accompagnata dalla musica sin da piccola (ha imparato a suonare il piano a 5 anni e la chitarra e il basso a 11), ma Joanna ha poi deciso di dedicarsi a un’altra disciplina dell’arte, quella del disegno e della grafica ““ anche la cover del suo disco (che potete vedere qui sopra) è opera sua ““ prima di iniziare a scrivere canzoni, quando aveva 23 anni.
Non ha avuto una vita facile la Sternberg: presa in giro dagli altri compagni per il suo aspetto da bambina, in seguito ha subito abusi e da poco è riuscita a uscire da una lunga dipendenza da alcol e droga: queste dovute premesse ci fanno capire perfettamente l’atmosfera decisamente malinconica di “Then I Try Some More”.
Nei suoi venticinque minuti, infatti, il disco di Joanna scorre lento, riflessivo e triste: scarno e semplice, accompagnato solamente dal piano o dalla chitarra a seconda delle canzoni, l’album, co-prodotto, mixato e masterizzato da Joe Rogers, raccoglie il dolore della giovane musicista di NYC.
Straziante, ma sincero fino all’anima, raccoglie le esperienze di vita della Sternberg e i segni che le hanno lasciato nel cuore: nonostante tutto, in più di una canzone, troviamo anche la speranza e la voglia di cambiamento (basta leggere semplicemente il titolo dell’opening track, “This Is Not Who I Want To Be”, brano dall’atmosfera mesta basato solamente sul piano e sulla voce, per capire ciò).
E’ un inizio di carriera basato sulla semplicità , toccante, crudo, ma vero e ricoperto dal dolore. C’è un notevole senso di poesia, seppur triste, in questo esordio sulla lunga distanza: la bellezza e la sincerità sono due caratteristiche fondamentali di “Then I Try Some More” e noi siamo rimasti incanti dalla potenza umana di queste qualità .