Potrebbe essere arrivata la fine della corsa per i nostri amati Faerground Accidents, l’uscita dalla band del chitarrista Muzz Fenton non è uno di quei colpi che si assorbono con facilità . Ma la nostra fiducia è pari alla stima che abbiamo verso questi ragazzi di Sheffield e quindi, forti dell’ascolto dell’ottimo nuovo album “Abduction”, crediamo che qualche sorpresa uscirà  dal cilindro di Bomar Faery e compagni. Nel frattempo ci facciamo una veloce chiacchierata proprio con l’istrionico leader della band.

Ciao Beau, da dove ci scrivi?
Attualmente sono a Rotherham, è una città  fuori Sheffield, la città  natale della mia ragazza. è regolarmente tra i primi 10 posti peggiori nel Regno Unito. Un po’ incasinata ma mi piace, un sacco di gente simpatica qui.

Cosa puoi dirci della genesi di “Abduction”?
Tutto è venuto fuori abbastanza rapidamente. Penso che scorra bene per questo. Il nostro album precedente ha richiesto anni, abbiamo registrato più volte lungo la strada e questo lo ha fatto sembrare un po’ incoerente e messo assieme a forza. “Abduction” doveva essere più coerente e unificato. Era l’album che ho sempre desiderato realizzare.

Correggimi se sbaglio, ma la mia impressione è che i testi di “Co-morbid” fossero più legati ad una sfera personale, quasi quotidiana, mentre nel nuovo album li sento più legati a un sentimento universale, ti va di parlarcene?
Penso tu abbia ragione. Sono ancora molto personali, ma riguardano maggiormente il mio posto nel mondo, che le interazioni personali. Il mondo in questo momento è piuttosto disordinato e penso che molte persone lo sentano. Mi dà  molta ansia, quindi questo è uno dei temi: essere ansiosi in un mondo disordinato, mentre si cerca di trovare un modo per relazionarsi con esso. Ecco perchè gli alieni sono un po’ un tema corrente. Mi sento alieno, ma anche le altre persone sono aliene. è difficile sapere chi siano i veri alieni.

Com’è la scena musicale a Sheffield oggi? C’è qualche artista che puoi consigliarci di ascoltare?
A dire il vero, non so molto della scena di Sheffield. Non passo davvero il mio tempo a Sheffield se posso essere altrove. Comunque una band che mi ha davvero colpito e a cui vi raccomando di dare un’occhiata sono gli Hands Off Gretel. Sembra che suonino molto spesso e dappertutto qui e quindi hanno costruito un seguito davvero grande. Anche molto meritato. Abbiamo suonato con la band solista della cantante Lauren anni fa, prima che formasse gli Hands Off Gretel. Da allora hanno coltivato davvero qualcosa di speciale. Roba grunge punk rumorosa, rauca e totalmente critica. Sono anche fantastici dal vivo.

Come vi state muovendo in questo momento (dopo l’abbandono del chitarrista Muzz Fenton, ndr.)? State pensando ad un futuro per la band?
Non posso dire nulla di certo in questo momento, dovremo solo vedere. Potrebbe esserci una sorta di nuova versione dei Faerground, o forse qualcosa di completamente nuovo. Mi sto prendendo una pausa. “Abduction”, come ti dicevo, è l’album che ho sempre voluto realizzare. Ora è stato creato, ma è rimasto leggermente incompiuto, lasciandomi un po’ incerto su cosa vorrei fare dopo. Tendo a scrivere per guizzi, nel senso che ho uno sbocciare di un sacco di creatività  tutta in una volta, ma poi corro il rischio di non fare più nulla per un sacco di tempo. In questo momento non sto facendo nulla, penso che sia salutare comunque. Non è bene fare pressione allo spirito creativo, bisogna solo lasciarlo scorrere quando arriva.

Nel salutarti, passo ad argomenti più frivoli, ti scrivo da Verona, terra di ottimo vino, che cos’è il rosee che ti vediamo spesso bere agli spettacoli dal vivo?
Oh, se conosci i vini delle tue parti probabilmente saresti disgustato. Quasi sempre tutto ciò che è economico e dolce. Di solito zinfandel bianco, penso che sia principalmente zucchero. Mi piace un bel vino rosso, ma non è l’ideale da bere, quando devi dimenarti sul palco.

Photo credits: Chris Saunders
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