Slaughter Beach, Dog è il progetto di Jake Ewald dei Modern Baseball, ma per questo suo terzo LP, uscito nel weekend via Big Scary Monsters a distanza di un paio d’anni dal precedente, “Birdie”, il musicista statunitense ha deciso di farsi accompagnare da una band vera e propria composta dal bassista Ian Farmer, suo compagno nei Modern Baseball, dal chitarrista Nick Harris degli All Dogs e dal batterista Zack Robbins dei Superheaven.
Questa aggiunta è sicuramente servita per dare una maggiore profondità ai toni folk dei due precedenti LP, creando un mosaico sonoro decisamente più largo: in ogni canzone c’è una maggiore complessità rispetto al passato e anche il songwriting di Ewald è maturato, diventando anche più personale.
Il disco si apre con “One Down” che ritrova le sue origini più acustiche, ma che, man mano prosegue, lascia spazio anche agli altri strumenti, con un suono che diventa più ricercato, mentre il tono della voce rimane gentile e vulnerabile.
Impossibile non segnalare la lunghissima “Black Oak” (quasi sette minuti), in cui Jake fa largo uso dello spoken word oltre che di una strumentazione spesso minimale: si passa da ambientazioni che si avvicinano al post-rock ad altre più solari dal sapore country, ma senza mai snaturare il brano, che, invece, non nasconde anche un gradevole senso poetico.
“Petersburg”, presentata a uno stato assolutamente grezzo, è un brano lo-fi che ricorda le sue precedenti produzioni con questo moniker, mentre “One Day” ha un sound decisamente più poppy e melodico, seppure gli argomenti toccati dai suoi testi siano sempre malinconici.
“Safe And Also No Fear” è un LP che segna una progressione da più di un punto di vista per Jake Ewald e il suo progetto: una quarantina di minuti che sanno regalare emozioni e che ci trasportano verso sonorità più intricate.