Secondo album per Esther Rose, uscito questo weekend per la sempre gradevole Father / Daughter Records a due anni di distanza dal suo debutto sulla lunga distanza, “This Time Last Night”.
Registrato in appena quattro giorni ai Mashed Potatos Studios di New Orleans, il sophomore della musicista nativa del Michigan, ma di stanza da tempo nella Louisiana tratta il tema dell’accettazione, mentre a livello sonoro ci trasporta su territori country e folk.
La partenza è delle migliori con “Always Changing”, un brano rilassato e inizialmente solo chitarra e voce: puro e delizioso folk che, nonostante i temi delicati, sembra comunque volere dare un tono positivo al disco.
Non possiamo fare a meno di citare la bellissima “Five Minute Drive” con i suoi spaziosi e luminosi panorami country, i vocals puliti e speranzosi e il drumming di Cameron Snyder che si fa sempre sentire, ma non forza mai il ritmo (come succede praticamente per tutto questo secondo disco di Esther).
Il jolly la Rose lo gioca con il recente singolo “Sex And Magic”, rimanendo sempre su spazi country: la dolcezza incredibile della sua voce ci tocca il cuore, accompagnata dal violino e da leggeri tocchi di batteria e dall’immancabile chitarra acustica, mentre un senso di nostalgia pervade le nostre cuffie e ci avvolge completamente. Sembra di ritrovarsi all’interno di un vecchio film romantico di cinquanta o sessanta anni fa e il concetto di tempo sparisce in un attimo.
In “Rio En Medio”, altro brano dal sapore country-folk, invece, Esther accelera leggermente il passo e sembra quasi divertirsi, sebbene il tono del pezzo rimanga sempre riflessivo.
“You Made It This Far” è un album che ci affascina con le sue belle melodie, la sua dolcezza e quel suo sound nostalgico: non cambierà le sorti della musica, ma sicuramente ci fa passare una mezz’ora piacevole e rilassante.