Ultima data del loro tour inglese per le Tacocat stasera all’Hope And Ruin di Brighton: il gruppo punk-pop di Seattle sta presentando il suo quarto album, “This Mess Is A Place”, uscito lo scorso maggio e il loro primo per la prestigiosa Sub Pop Records.
La sala al piano superiore della venue di Queens Road stasera è piuttosto piena, segno di
un buon riscontro anche a queste latitudini per la band capitanata da Emily Nokes.
Esattamente come spesso capita di vedere nei loro video e nelle loro foto promozionali le
ragazze dello stato di Washington vestono con colori sgargianti e hanno il viso coperto di
brillantini: che il divertimento abbia inizio!
Emily è davvero simpatica e ha fin da subito un bel rapporto con il pubblico di Brighton, che gradisce l’atteggiamento della frontwoman quanto la musica del suo gruppo.
“The Internet” è solo il la della serata con la chitarra di Eric Randall, unico componente maschile della band, che sa creare splendide melodie, mentre Lelah Maupin non smette mai di pestare sul suo drum-kit e regola il ritmo delle canzoni: divertente e allegra, segna un perfetto inizio.
“Hologram”, che segue, è il primo estratto dal nuovo LP di stasera: incredibilmente dolce nei
vocals, è piena di nostalgia, più veloce rispetto alla sua versione su disco e i suoi coretti si
appiccicano che è un piacere.
Il recente singolo “Grains Of Salt” è un’altra piccola perla di questa serata: la Nokes si
muove leggera sul palco, balla e aggiunge i synth al suono delle Tacocat, dando un senso
di eleganza a questo brano dalle influenze dancey.
“The Joke Of Life” parla “dell’incubo di svegliarsi e ritrovarsi con Trump o Boris Johnson come presidente”, spiega Randall, introducendo la canzone: i toni, però, rimangono molto ottimisti ed è sempre la Maupin a spingere il piede sull’acceleratore.
“Talk” ha influenze new wave con il basso di Bree McKenna a svolgere un gran lavoro, mentre l’atmosfera rimane inaspettatamente cupa e riflessiva; “Volcano”, invece, torna verso panorami sonori più felici e melodicamente perfetti con quei deliziosi coretti punk-pop che sono un vero marchio di fabbrica delle Tacocat.
Il vecchissimo singolo “Crimson Wave” – che parla del ciclo femminile ““ è divertentissima e diventa difficile resistere e non muovere il piede, tanto che la stessa Nokes danza leggera sul palco.
“Hey Girl” chiude la serata con una vera botta di adrenalina che arriva dritta in faccia al pubblico della città marina del sud del Regno Unito, cortesia di una sezione ritmica serrata e incisiva, mentre i vocals gridati di Emily ci regalano gli ultimi momenti di energia di questo concerto.
Nemmeno un’oretta, ma divertente, spensierata e allegra: nonostante i testi dell’ultimo disco tocchino temi politici e sociali importanti, come già detto dalle stesse Tacocat in fase di presentazione del nuovo LP, loro preferiscono rimanere positive e sono brave a trasmettere questa sensazione anche a chi partecipa ai loro concerti. Grazie Emily, Bree, Lelah ed Eric!