Siamo abituati a sentire la voce eterea di Kazu Makino nei Blonde Redhead a fianco dei gemelli Simone e Amedeo Pace, ma ora Kazu ha deciso di ballare da sola. “Adult Baby” è un viaggio lungo nove brani registrato tra New York, Milano e Berlino. Le influenze indie pop, dream pop e morbidamente psichedeliche sperimentate con i Redhead non vengono dimenticate nè messe da parte, anche se lo sguardo curioso di Miss Makino si spinge verso l’elettronica più gentile e melodica come dimostra il tono sbarazzino del primo singolo “Salty”.
Ricco il parterre di ospiti e collaboratori che hanno accompagnato Kazu nel suo primo disco solista: Amedeo Pace, Greg Saunier, Robbie Lee al flauto, Ryuichi Sakamoto al piano, The Art Orchestra Of Budapest, Mauro Refosco (Atoms for Peace, David Byrne) il produttore Sam Griffin Owens e il batterista Ian Chang (Son Lux, Landlady). Musicisti che fanno sentire la loro forte presenza in quasi ogni brano, anche in quelli meno ortodossi tipo “Come Behind Me, So Good!” che unisce un cantato avant pop a un arrangiamento orchestrale in una sovrapposizione avventurosa e interessante.
Kazu Makino usa spesso la voce come strumento musicale: in “Adult Baby” ad esempio o in “Meo” che è il pezzo più lineare tra i nove proposti, quello che più somiglia al lavoro fatto con i Blonde Redhead insieme a “Name And Age” e all’evocativa “Unsure In Waves”. “Undo” è l’opposto di “Salty”, indie pop calmo e ritmato dove la calda vocalità di Miss Makino fa ancora una volta bella mostra di sè. Il minimalismo dolce e spettrale di “Coyote” chiude un album decisamente fuori dagli schemi.
Non di sola musica è fatto “Adult Baby”. Il compito di tradurre in immagini l’atmosfera di questi nove brani spetta a un film artistico girato da Eva Michon all’Isola d’Elba (dove Kazu vive part time). Un progetto multimediale quindi, che somiglia a un’opera di arte contemporanea o a una foto di Sara Cwynar: confortante, spiazzante, colorato e pop, sofisticato e primitivo fa scoprire un lato diverso e finora sconosciuto di Miss Makino. Un buon modo per salutare l’estate appena trascorsa.
Credit foto: Drew Brown