“Abbiamo impiegato nove giorni a mixare un solo brano“. Così Martin Gore ricordava la frustrazione che ha caratterizzato la nascita del quarto album dei Depeche Mode in quattro anni durante un’intervista a Uncut di qualche tempo fa. Otto i mesi di registrazione passati tra Londra e Berlino con gli stessi produttori di “Construction Time Again”: Daniel Miller e Gareth Jones.
Le cose in realtà sembravano procedere piuttosto velocemente dopo l’uscita del primo singolo “People Are People” adottato a tempo di record dal pubblico, anche da quello americano fino ad allora piuttosto freddino nei confronti di Dave Gahan e soci. Un exploit che ha ingigantito le aspettative dei fan e della stessa band, costretta a rifinire più volte i brani per trovare il giusto equilibrio tra i numerosi sample, tentazioni industrial e la sincerità di “Somebody” e “Stories of Old”.
“Some Great Reward” è l’album di “Master and Servant” e “Blasphemous Rumours”: pieni anni ottanta, un decennio musicale che i Depeche Mode hanno rinnegato dopo “Black Celebration”. Il mix originario a opera del tastierista Alan Wilder, di Gareth Jones e Daniel Miller suona oggi un po’ datato ma riesce ad evocare perfettamente i “cieli grigi sopra una città nera” di Londra e Berlino Ovest in piena guerra fredda, prima che il muro cadesse.
La capitale tedesca ha sempre significato libertà per Andy Fletcher, Dave Gahan e soprattutto per Martin Gore autore di testi e musica tranne “If You Want” scritta da Alan Wilder che l’ha anche cantata nei primi demo. Un Gore in bilico tra innocenza e ribellione quello di “Some Great Reward”: angelico in “It Doesn’t Matter” e “Somebody” (leggenda vuole l’abbia registrata completamente nudo) trasgressivo in “Lie To Me” e “Something to Do” (“You’re feeling the boredom, too / I’d gladly go with you / I’d put your leather boots on“).
La voce calda e baritonale di Dave Gahan si muove dinamica tra drum machine, sintetizzatori e ritmi pop mai troppo estremi, che hanno reso i Depeche Mode popolarissimi oltreoceano generando un entusiasmo maggiore che nella natia Inghilterra. Niente male per un album poco citato ma molto amato (anche grazie alla gustosa versione deluxe uscita nel 2016) degno rappresentante del primo, fertile periodo della band.
Data di pubblicazione: 24 settembre 1984
Registrato a: Music Works (Highbury, Londra) Hansa Mischraum (Berlino) gennaio ““ agosto 1984
Tracce: 9
Lunghezza: 40:18
Etichetta: Mute / Sire
Produttore: Depeche Mode, Gareth Jones, Daniel Miller
1. Something to Do
2. Lie to Me
3. People Are People
4. It Doesn’t Matter
5. Stories of Old
6. Somebody
7. Master and Servant
8. If You Want
9. Blasphemous Rumours