The Cavemen sono appena tornati in Europa per un nuovo tour a supporto del loro recente EP, “Lowlife”, realizzato a febbraio per la prestigiosa Slovenly Recordings.
La folle band garage-punk neozelandese lo inizia proprio dall’Italia e, dopo la data di ieri sera al Freakout di Bologna, oggi fa tappa allo Splinter Club di Parma.
Avevamo visto il gruppo lo scorso anno a Suzzara, in provincia di Mantova, e dunque sappiamo già cosa doverci aspettare dal loro live-show.
Proprio come quella sera dell’ottobre dello scorso anno, anche oggi l’opening act sono i mantovani Thunder Bomber, un’altra band dall’elevato contenuto adrenalinico: il concerto del gruppo punk-rock lombardo è sicuramente un’ottima apertura per ciò che arriverà poco dopo.
Un attimo dopo mezzanotte e un quarto salgono sul palco i quattro neozelandesi pronti per incendiare il grazioso club parmigiano: si parte con “Savage”, dove la voce del frontman Paul Cavemen arriva dritta in faccia ai presenti, mentre il ritmo si alza sempre di più grazie anche all’intenso drumming di Jake Cavemen, ma rimane comunque una buona e godibile sensazione melodica, di cui i Cavemen sembrano essere graziati.
Non c’è tempo per respirare e le loro canzoni, per la maggior parte di due minuti o poco meno, divertono e fanno saltare il pubblico emiliano: non si puo’ rimanere fermi davanti ai ritmi di “I’m A Mess” con quel ritornello incredibilmente catchy, che sa eccitare la folla, mentre Paul scende ““ e sarà solo la prima di tante volte nella serata – a cantare tra il pubblico.
Il delirio è pressochè totale con “Lust For Evil”, con il basso di Nick Cavemen che spara colpi decisamente duri, mentre “Boyfriend” ci mostra l’aspetto più pop e melodico del gruppo di Auckland.
Si ritorna a intensità dal livello assai maggiore grazie alla brevissima “Rock “‘n’ Roll Retard”, una vera scheggia di adrenalina, mentre la nuova “Lowlife” è un’altra bomba che esplode in mezzo al pubblico parmigiana con la chitarra di Jack Cavemen che stride rabbiosa.
“Janey” arriva dritta in faccia, ma i suoi gustosi coretti sembrano regalarci qualche attimo di melodia, “Death Row” è un brano garage-rock di quelli selvaggi e cattivi, mentre “Too High To Die” chiude il set regalando un’ultima violenta pettinata ai presenti.
Un concerto tirato e senza una pausa dal primo all’ultimo di questi cinquanta minuti: The Cavemen nel frattempo hanno dimostrato di essere un vero rullo compressore live, esorcizzando ogni tipo di demone e regalandoci una serata frenetica e dall’alto tasso di spensieratezza e di divertimento. Long life to rock n’ roll!