Torna (Sandy) Alex G con il suo ottavo album: “House Of Sugar” è uscito via Domino il mese scorso a distanza di un paio d’anni dal precedente, “Rocket”.
Per questa nuova release il musicista di Philadelphia ha lavorato con Jacob Portrait degli Unknown Mortal Orchestra, già presente anche nelle sue due ultime fatiche sulla lunga distanza, ma in questo caso ha preferito un approccio alla registrazione più cauto, concentrandosi su un numero di brani minore rispetto a quanto era abituato in passato: tutto ciò gli ha permesso di allargare ulteriormente i confini del suo indie-rock, già difficilmente identificabile con un solo genere.
Andando ad analizzare le canzoni presenti su questo nuovo LP, sicuramente “Hope” è una delle nostre preferite: la sua chitarra acustica è qui accompagnata dal falsetto di Giannascoli insieme a belle armonie e a synth che fanno luccicare questa traccia.
La successiva “Southern Sky”, invece, ci porta su territori country: il violino e la voce di Emily Yacina si aggiungono a questa pigra, ma deliziosa traccia, che ci mostra anche una faccia più sognante di Alex.
“Near” si muove su panorami dance dalle tinte piuttosto scure: forse non il brano meglio riuscito del disco, ma capace senza dubbio di muoverci e di farci divertire.
Ottimo l’esperimento della breve “Bad Men”, dove il musicista di origini italiane parte da influenze country-rock per poi ricoprirle con toni decisamente più elettronici e inaspettati, mentre “Crime” ci regala un’atmosfera molto più intima, soffice, rilassata e assolutamente gradevole.
Un disco variegato, ricco di spunti interessanti, a volte geniali, che, oltre a segnare un altro importante passo avanti per (Sandy) Alex G, finirà sicuramente in alto in tante classifiche di fine anno: non ci rimane che applaudire ancora una volta questo ragazzo di Philadelphia, sperando che, prima o poi, passi a suonare anche nella terra che ha dato le origini alla sua famiglia.
Photo Credit: Tonje Thilesen