di Stefano Bartolotta
Controverso, istrionico, discusso: questo è Robbie Williams, di cui si parlava poco quando stava nei Take That e che, invece, ha sempre fatto discutere da solo, fin da quando ha deciso di abbandonare i suoi compagni di avventura. Sono passati più di due decenni, la carriera di Robbie ha avuto picchi, rovinose cadute e capacità di rialzarsi, con l’unica costante che l’indifferenza, no, quella Robbie non l’ha mai suscitata. O lo ami, o lo odi, ma in qualsiasi caso, di sue canzoni ne conosci diverse. Queste sono quelle che piacciono di più a me, e ce ne sarebbero molte altre, perchè riconosco che non tutto è riuscito bene a Robbie, ma io sono uno di quelli che lo ama. In occasione dell’album natalizio “The Christmas Present” atteso il 22 novembre 2019 (un doppio che conterrà brani inediti ma anche grandi classici della tradizione natalizia, eseguiti con alcuni ospiti speciali), siamo pronti a tuffarci nella sua top 10.
10 – ONE OF GOD’S BETTER PEOPLE
1997, da “Life Thru A Lens”
Iniziamo con dolcezza, con l’unico momento prettamente acustico di questa classifica. Robbie canta con tenerezza un testo semplice ma sentito e non scontato su una melodia di zucchero e con un accompagnamento acustico la cui essenzialità contribuisce a rendere la canzone così toccante e romantica. Viene voglia di abbracciarlo a ogni ascolto.
9 – OLD BEFORE I DIE
1997, da “Life Thru A Lens”
Qui ammetto che il testo non mi piace molto, però suono, melodia e timbro vocale sono irresistibili. è il primo inedito di tutto il progetto che esce come singolo (c’era già stata la cover di “Freedom” di George Michael) e si sente tutta la voglia di Robbie di spaccare immediatamente e di catturare l’attenzione di più persone possibile. L’impatto della canzone, sotto i tre punti di vista citati, è indubbio e la voglia di riascoltare resta forte anche dopo numerosi passaggi
8 – STRONG
1998, da “I’ve Been Expecting You”
Dopo il grande successo del primo album, Robbie ci tiene a cominciare il secondo con una canzone che ne mette a nudo la personalità fragile e insicura, che è molto diversa da ciò che i fan si immaginano. Un ottimo modo di aprirsi al pubblico a livello personale, anche perchè, come per la canzone qui sopra, si può parlare di impatto sonoro, melodico e vocale efficacissimo e in grado di creare grande coinvolgimento.
7 – SUPREME
2000, da “Sing When You’re Winning”
Omaggio o plagio? La domanda sorge spontanea nella mente di chiunque ascolti questa canzone quando arriva il giro strumentale di “I Will Survive”. Per quanto mi riguarda, l’ho sempre ritenuta una somiglianza troppo spudorata per poter essere un plagio, e quindi questo è chiaramente un omaggio a Gloria Gaynor, che dà ulteriore brio e intrigo a una canzone già di suo frizzante e catchy come poche. Aggiungiamoci un video fatto benissimo e piuttosto spassoso ed ecco che la presenza in Top 10 è obbligatoria.
6 – KIDS
2000, da “Sing When You’re Winning”
Anche qui, in quanto a catchiness e freschezza, il livello è molto alto, e l’interazione con la voce di Kylie Minogue è di quelle che darebbero valore anche alla lettura della lista della spesa, figuriamoci a una melodia, a un suono e a un groove così indovinati. Se Kylie ha avuto l’esposizione che ha avuto per “Can’t GetYou Out Of My Head”, lo deve molto a questa canzone, che l’ha riportata all’attenzione del grande pubblico dopo anni di dimenticatoio. Insomma, Robbie il suo team erano in un tale stato di grazia in quel periodo da avere il potere di rilanciare figure che erano uscite dai radar.
5 – MIXED SIGNALS
2016, da “The Heavy Entertainment Show”
I Killers compongono e suonano, con la produzione del fido Stuart Price, Robbie canta e il mio livello di fanboyismo decolla in orbite sconosciute. Se qualcuno mi dicesse che adoro questa canzone solo perchè è un connubio tra due realtà per le quali nutro una passione insana, non potrei certo dargli torto. Però credo anche di avere ancora un minimo di razionalità per capire se c’è qualità o no, e onestamente io qui ci sento una gran bella melodia, un suono diretto ed efficace e un testo valido.
4 – FEEL
2002, da “Escapology”
Ritengo questo disco come il primo passo falso della carriera di Robbie, ma questo singolo è spettacolare e merita un posto di rilievo in classifica. Il giro di piano inchioda subito l’ascoltatore, le linee di chitarra creano un’interazione che stende e la melodia vocale completa l’opera per un risultato che, se non ti piace, semplicemente non hai un cuore. Ah, e il testo del ritornello? Difficile non immedesimarsi, sempre se si ha un cuore.
3 – KARMA KILLER
1998, da “I’ve Been Expecting You”
Uno dei due soli non singoli in questa Top 10 merita come minimo il podio per come riesce a risultare travolgente sia dal punto di vista musicale, che del testo, con un’invettiva intensa e senza compromessi lanciata dal Nostro contro l’ex manager dei Take That. Robbie non le manda certo a dire, rinfacciandogli tutti i comportamenti odiosi e scorretti, augurandogli il peggio e sbattendogli in faccia il successo che sta ottenendo, nonostante le umiliazioni subite all’epoca della militanza nella boy band. Un messaggio forte e chiaro, valorizzato dalla giusta rabbia nel suono e nel timbro vocale.
2 – LET ME ENTERTAIN YOU
1997, da “Life Thru A Lens”
Il manifesto di tutto il progetto, una dichiarazione d’intenti senza possibilità di fraintendimento, messa in campo con una veste musicale altrettanto diretta e genuina. Robbie vuole intrattenerci, anzi, vuole che noi gli lasciamo svolgere la propria missione, e chi siamo noi per dirgli di no? Di certo non possiamo che acconsentire di fronte a una canzone così ben fatta, con tutte le cose giuste al posto giusto e che porta con sè un invidiabile equilibrio tra genuinità e pacchianeria.
1 – ANGELS
1997, da “Life Thru A Lens”
Una canzone che è un vero abbraccio, che offre “protection, a lot of love and affection” non solo dicendolo nel testo, ma facendolo veramente e dando all’ascoltatore la sensazione di avere qualcuno accanto a sè che gli vuole bene e che non lo abbandonerà mai. Una canzone che è, lo possiamo dire senza tema di smentite, un classico, perchè del classico ha tutto, ovvero risulta significativa in ogni suo aspetto e sa emergere dal marasma di ascolti per rimanere nell’immaginario collettivo. In 22 anni di esistenza, la gente non ha mai smesso di ascoltare e cantare questa canzone, e non smetterà tanto facilmente, e se non sempre ci sono reali meriti artistici dietro a un successo così epocale, in questo caso la qualità non manca ed è uno dei motivi dell’immortalità di questa canzone.
Credit Foto: Henry Bond [CC BY 3.0], via Wikimedia Commons