I Belle and Sebastian scelgono il Krakatoa per il loro primo concerto in assoluto nella capitale del vino. Lo fanno alla vigilia della prima grande tempesta autunnale che si abbatte su Bordeaux: Amèlie.
Un tempo già non clemente mi accompagna fino alla sala da concerto, dove arrivo zuppa di pioggia. Trovo un buon posto, ma il prezzo da pagare è quello di assistere alle effusioni per niente moderate di coppiette entusiaste, la cui età oscilla tra i 35-45 anni.
Lo show inizia con la proiezione di filmati d’epoca della Pathè, proiettati sulla tela che fa da sfondo alla band. L’effetto visivo è garantito e molto apprezzato dal pubbllico.
è “Nobody’s Empire” ad aprire il concerto, intonandosi sobriamente alle immagini d’archivio che scorrono sul palco. L’atmosfera cambia radicalmente e si riscalda improvvisamente sulle note di “I’m a Cuckoo”. Stuart Murdoch, Sarah Martin e Stevie Jackson sono in prima linea, mentre Richard Colburn troneggia in secondo piano assieme alla sua batteria ed al resto dei musicisti.
Il concerto decolla con un mix bilanciatissimo di canzono che Murdoch presenta annunciando “we’re gonna play some new songs, some medium songs and some old songs as well“. “Expectations”, “Sweet Dew Lee”, “Mayfly” ed un gran bel mash up tra “Allie” e “Funny Little Frog” illuminano il Krakatoa ed asciugano definitivamente tutti i cuori umidi di tempesta.
Murdoch dá sfoggio delle sue nozioni di francese ed un botta e risposta col pubblico parte spontaneo, accompagnato da risate a pieni polmoni. I Belle and Sebastian continuano dando il 100% e si susseguono perle degen di nota come “Piazza, New York Catcher” e “The Wrong Girl” (per quest’ultima la medaglia d’onore va soprattutto a Jackson).
Il culmine della serata viene raggiunto quando la band decide d’invitare una parte della platea a danzare sul palco, sulle note di “The Boy With The Arab Strap” e “We Are the Sleepyheads”. Un gran bel momento di comunione tra musicisti e fan. Una nota dolcissima come un abbraccio caldo proveniente dall’interno.
Lo show finisce degnamente su un magnifico bis che fa il pieno di applausi. “Sleep the Clock Around” e “Get Me Away From Here, I’m Dying” sono l’ultima scintilla che i Belle and Sebastian ci regalano e non canticchiarle sulla via di ritorno fino a casa è praticamente impossibile.