Un salto nel passato, nient’altro. Uno scenario magico, se vogliamo leggermente fiabesco. Lui che finalmente la salva, da un mostro, un pirata, dalla guerra. Lei che corre verso di lui, si abbracciano, si baciano e vissero tutti felici e contenti.
Il 9 Novembre è uscito il nuovo lavoro discografico di Andrea Laszlo De Simone, per l’etichetta discografica 42 Records, dal titolo “Immensità .”
“Un’opera complessa che lega musica e immagini” così l’ha definita lo stesso artista, “una vera e propria suite, giusto per usare un termine antico, che può essere fruita nella sua completezza solo ascoltando il vinile, oppure in digitale nell’innovativo formato in traccia unica, senza pause, come se si trattasse di un’unica sinfonia della durata di 25 minuti e 16 secondi.”
Il genere musicale di Andrea Laszlo De Simone in questo disco si rifà chiaramente alla storia della musica italiana, Mina, Morricone, Battisti. “Immensità ” è un lavoro incredibile, basti pensare che si tratta di un disco diviso in quattro capitoli, cioè formato da quattro canzoni, ognuna delle quali ha nove tracce in cui è presente un prologo e una conclusione.
Un passato modernizzato, testi, musiche, arrangiamenti di un certo spessore, e anche di un certo rischio, visti i tempi e le mode che corrono. Ma Andrea Laszlo De Simone non si è posto il problema e ha dato vita a qualcosa di veramente particolare, sperimentale, fuori dagli standard comuni.
“Immensità ” è un album che intriga e fa sognare, raggiunge l’attenzione dell’ascoltatore portandolo ad un livello superiore. Il cantautore affascina anche nei testi, criptici e sognanti, poesie artigianali in tempi moderni.
Davvero ipnotico, applausi.
Credit Foto: Ivana Noto