Anticipato dai singoli “Rosemary’s Baby” e “1978” – quest’ultimo in esclusiva per Indie For Bunnies – il 15 novembre scorso i ternani Varanasi hanno pubblicato il loro EP di debutto contenente, oltre ai due singoli appena citati, anche l’opener strumentale “La Grande Onda” e “Mishima”, brano contenuto nell’ultimo album registrato con l’aka Japan Suicide.
Registrato nel maggio scorso alla Distilleria – produzioni musicali, con la produzione di Maurizio Baggio (The Soft Moon), il sound scelto dalla compagine di Terni è di evidente impronta new wave con contaminazioni noise rock, come nella traccia d’apertura la quale ricorda, soprattutto nella parte finale, sonorità alla Mogwai e Calla.
Mentre nei due singoli “Rosemary’s Baby” e “1978”siamo nel territorio di appartenenza ai The Cure e Joy Division o, meglio, dei successivi adepti Editors e Interpol, nell’altro brano scelto per completare l’ep, “Mishima”, si riconoscono le influenze tipiche dell’indie-rock che, in questo caso, riportano alla memoria quanto già ascoltato nell’album del 2011 della band di Seattle dei Telekinesis “12 Desperate Straight Lines” (prodotto da Chris Walla).
A livello di architettura musicale è cristallina, quindi, la strada post punk e derivazioni varie intrapresa dalla band di Terni, la quale anche sul piano della scrittura appare lucida e attenta: “finiranno presto anche i nostri sogni erotici come i Vhs e gli lp, ma non è la fine…”.
Insomma, un esordio azzeccato con l’auspicio che questo ep possa portare ad un album che sorregga le valide fondamenta appena gettate.