“Some are Stars” è la ripartenza di quello che Manfredi Lamartina aveva lasciato qualche anno fa con i Novanta, progetto solista e nato in maniera casalinga e molto Lo-fi, che ad oggi si riconferma più strutturato ed importante grazie alla presenza del nuovo “compagno di suonate” Agostino Financo Burgio alla batteria. Che dire, un graditissimo ritorno, sicuramente, dato che i lavori precedenti ci avevano veramente fatto sorridere ed alzare il pollice verso l’alto, anche se lo sguardo (da veri shoegaze) era ovviamente rivolto alle scarpe.
Quattro brani che sanno di anni ’90 in maniera assurda, alcuni più sognanti, che ricordano il dream pop primi M83 (che tanto ci manca), altri che sfiorano lo shoegaze più ipnotico, ma gentile, made in Italy, in stile Stella Diana. E non è proprio fatto a caso questo nome, visto che, nel primo brano del disco “OutsideNoise”, è presente lo stesso Dario Torre, prima linea della band shoegaze-wave napoletana, che tanto si è fatta voler bene non solo nel nostro paese. Un brano piacevole, che mischia melodia in chiave Dream Pop assieme ad echi distorti ed intrecciati, solidi e corposi, amalgamati da una voce eterea che sa di quella innocente malinconia, di cui proprio non riusciamo a farne a meno.
Altro nome nella guest list è quello di True Sleeper ovvero Marco Barzetti (già conosciuto per i progetti Weird e Sonic Jesus) che ritroviamo nella traccia “To Realize” , un pezzo perfettamente amalgamato al resto del disco che, un po’ alla volta, ascolto dopo ascolto, risulta perfettamente solido ed interessante.
L’ultimo brano “Lovers”, in quasi 6 minuti, riesce ad incatenarci dolcemente la mente, cullata da una ciclica e continua melodia. Questa la traccia che, a mio modesto parere, chiude alla perfezione il disco in un viaggio all’interno di un sogno confuso (come sono i sogni, non è certo una critica, ma un dato di fatto) ma piacevole, perfettamente scolpito in un ipotetico immaginario distopico.
In questo caso le collaborazioni chiave sicuramente arricchiscono questo EP, che, come tale, è breve ma allo stesso tempo intenso e carico di emozione. Manfredi Lamartina ritorna quindi nel suo “ceiling-gazing“, questa volta assieme ad Agostino Financo Burgio e, dato che la collaborazione ci risulta chiave, speriamo questo sia il primo di una lunga serie di lavori assieme.