La prossima volta che vedrai il cielo, sarà  quello di un’altra città . La prossima volta che farai un esame, lo farai in un’altra scuola. I nostri genitori hanno sempre fatto quello che è giusto per noi. Ma adesso devono fare quello che è giusto per loro. Perchè è il loro momento, il loro momento, lassù. Ma qua sotto è il nostro momento. è il nostro momento qua sotto. E finirà  tutto nell’istante in cui salteremo dentro questo secchio“.

Nei 3 giorni di dicembre tra il 9 e l’11 non saremo reperibili per nessuno e niente potrà  impedirci di andare al cinema, tutti, richiamati da una specie di codice che ci accomuna, personale, distintivo, unico. I Goonies tornano sul grande schermo dopo trentacinque anni e noi non tradiremo la fiducia di Willie l’Orbo. Come faccio a parlare di un film che non è un film, ma qualcosa che va oltre la semplice storia per ragazzi? Come faccio ad astenermi dal fare almeno una battuta o a citare un dialogo? Come faccio a far capire quanto siano azzeccati i personaggi e i loro interpreti dal primo all’ultimo? Sean Astin è Mickey, il leader della gang; asmatico, ma coraggioso, mai domo e pieno di iniziativa. Suo fratello maggiore Brand è interpretato da un ottimo Josh Brolin che dimostrerà  negli anni a venire le sue doti attoriali. Poi c’è lo stralunato e geniale Data, ragazzino cinese impersonato dal frizzante He Ke Quan che avevamo già  visto l’anno precedente nei panni della peste Short Round, mini spalla di Indiana Jones, E Mouth? Mouth, ciarliero, sbruffone, adorabile con la sua bella maglietta di Purple Rain è Corey Feldman, già  visto in una produzione di Spielberg mitica anch’essa: I Gremlins. La compagnia femminile è ben assortita con Kerry Green e Martha Plipton rispettivamente la bella Andy e la sbarazzina Stef. Per ultimo lascio la vera star dei Goonies: Jeff Cohen, indimenticabile, pacioccone, pirotecnico Chunk; forse il personaggio più ricordato della pellicola. E i comprimari/antagonisti? La Banda Fratelli con la truce Anne Ramsey Mamma Fratelli che sostengono la parte dei cattivi con convinzione sempre in bilico tra fumetto e comicità  slapstick. Alla folta schiera si aggiunge l’iconico Slot interpretato dal compianto John Matuszak.

Ma perchè i Goonies sono ancora un successo? Perchè generazioni di persone li vedono e rivedono divertendosi? Semplicemente perchè i Goonies sono quello che prima si faceva bene al cinema in barba ai soli effetti speciali: un perfetto mix di azione, avventura e sapiente recitazione. La teen adventure nasce da qui (insieme con Explorers e Navigator) e oggi ci regala Stranger Things su tutti. Senza fare l’elenco di chi c’è dietro a cotale produzione e cito giusto per: Richard Donner alla regia (Superman), Steven Spielberg e Chris Columbus (Harry Potter) alla sceneggiatura, soggetto e produzione e la leggendaria Industrial Light & Magic di George Lucas.

Oggi ci resta una perla che per fortuna non avrà  (almeno per ora, ma Hollywood è diabolica si sa) prequel, nè sequel, nè remake, bensì episodio isolato che sfida il tempo e regala, ogni volta che lo si vede, risate, un sottile brivido e la voglia di tornare bambini a di aver voluto trovare anche noi, in qualche soffitta abbandonata, una mappa di un tesoro sepolto.