#10) JOSEPHINE OHRN + THE LIBERATION
Sacred Dreams
[Rocket Recordings]
Un album notturno, magnetico, provocante ed ipnotico, una nebulosa di suoni, idee, sentimenti, anime e venature che finiscono però per trovare una sorprendente organicità tra sostanza ed ornamento, candidando Josefin à–hrn (a conti fatti, il vero trait d’union di tutto il progetto) ed i The Liberation a far parlare ancora di sè.
#9) YAK
Pursuit Of Momentary Happiness
[Caroline]
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Sembrava già finita per gli Yak, invece trovarli ancora ispirati e ancor più in palla è davvero un bel regalo.
#8) BLACK PUMAS
Black Pumas
[Ato]
Guarda sicuramente indietro, ma il soul dei Black Pumas è a dir poco contagioso.
#7) SANDO PERRI
Soft Landing
[Constellation]
Più che un atterraggio morbido, sembra davvero di volare. Spirituale, seducente, talentuoso.
#6) FEET
What’s Inside Is More Than Just Ham
[Clapped Records]
Balzani e talentuosi, furbi e bislacchi: come faremo d’ora in poi a non seguire i FEET?
#5) TYLER CHILDERS
Country Squire
[Hickman Holler/RCA]
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C’è davvero bisogno di un album country, di un ragazzotto venuto dal Kentucky che parla di piccoli amori in piccole realtà di provincia, che si rivolge al cielo, in paesi dove se non trovi il grande amore o un lavoro dignitoso, è parecchio facile trovare la grande droga o parecchio alcol da tracannare? La risposta è sì.
#4) AMERICAN FOOTBALL
American Football (LP3)
[Polyvinyl Records]
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Con gli American Football il piacere, ormai, è quello di essersi ritrovati.
#3) BIG THIEF
U.F.O.F. / Two Hands
[4AD]
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Non sono riuscito a mettere uno prima (o dopo) dell’altro. E allora, passatemi il pari merito.
#2) WE LOST THE SEA
Triumph & Disaster
[Holy Roar Records]
Dalle nostre parti dei perfetti carneadi, ma quella dei We Lost The Sea è una tempesta post-rock perfetta: proviamo a rimediare.
#1) FONTAINES D.C.
Dogrel
[Partisan]
Sarò scontato, ma come non dare agli irlandesi la medaglia d’oro?