#10) UNTIMORE
Il Falò dell’Umanità
[T.a. Rock Records]
Esordio intrigante quello di UnTimore (Numitore Fiordiponti) qui accompagnato da Eugenio Mininni, Michele Papadia, Andrea Zito e Marco Battaglioli. Un collettivo capace di creare ritmi incisivi e scrivere testi sferzanti in un disco ben arrangiato che prova a spingere il cantautorato d’autore fuori dai confini dell’it pop
#9) C’MON TIGRE
Racines
[BDC]
LEGGI LA RECENSIONE
Torna dopo cinque anni il misterioso duo / collettivo che già aveva ben impressionato nel 2014 e ancora una volta regala un album di grande sostanza. Eclettico, capace di mettere insieme tradizione e novità nel segno della contaminazione sonora tra jazz, elettronica, suoni del Mediterraneo e dell’Oriente
#8) THE JAPANESE HOUSE
Good At Falling
[Dirty Hit]
LEGGI LA RECENSIONE
La ventitreenne Amber Bain crea un synth pop d’atmosfera, che gioca con effetti vocali e melodie distorte usando l’auto-tune con intelligenza. “Good At Falling” è un disco incantevole, che mette in mostra la personalità di una giovane donna che non ha paura di guardarsi allo specchio
#7) ROME
Le Ceneri di Heliodoro
[Trisol]
Il tredicesimo disco di Jerome Reuter è un’accorata riflessione sul futuro dell’Europa, sui populismi e i sovranismi che rischiano di prevalere. Scritto in Italia, parla di politica senza essere un disco politico fondendo con la solita maestria letteratura, dark folk e citazioni varie senza rinunciare all’istinto
#6) GIULIO CASALE
Inexorable
[VRec]
LEGGI LA RECENSIONE
Pochi artisti sono riusciti a raccontare il mondo molto social e poco sociale in cui ci troviamo a vivere rendendolo interessante. Giulio Casale è uno di quei pochi e sei anni dopo “Dalla Parte Del Torto” torna con “Inexorable”. Un disco che scolpisce musica e parole per ricordarci di restare umani
#5) FONTAINES D.C.
Dogrel
[Partisan]
LEGGI LA RECENSIONE
“Dogrel” dei dublinesi Fontaines D.C. è uno degli esordi più interessanti dell’anno per la sua capacità di fondere l’istinto del rock e del post punk con l’anima irlandese. La voglia di suonare e di crederci del quintetto è contagiosa. Non sono retrò ma autentici, grintosi, divertenti mantengono le promesse in un debutto coinvolgente
#4) KIM GORDON
No Home Record
[Matador]
LEGGI LA RECENSIONE
Prima di scrivere bisogna saper osservare il mondo che vediamo ogni giorno da angolazioni diverse, originali. E’ quello che Kim Gordon ha sempre fatto e fa anche oggi con un disco solista musicalmente avventuroso, sperimentale, ipnotico e viscerale che mette in luce il lato oscuro di Los Angeles tra noise e elettronica
#3) SUDAN ARCHIVES
Athena
[Stones Throw]
LEGGI LA RECENSIONE
Sudan Archives è una musicista ribelle. Il suo è un mix sfrenato di funk, beat sincopati, R&B e violino. Classico e moderno si ricorrono in trentotto minuti di musica fuori da ogni schema. Vario, sexy e affascinante “Athena” è un punto di partenza, la prima fase un progetto che si preannuncia lungo e molto interessante
#2) FKA TWIGS
Magdalene
[Young Turks]
LEGGI LA RECENSIONE
Le storie d’amore raccontate da Tahliah Debrett Barnett sono peccaminose ma molto molto umane. Le incontriamo distese su un tappeto di suoni intensi e cupi che reinventano l’ R&B e il pop contaminandoli con ritmi hip hop e trip hop in un disco che cambia di continuo, rendendo l’ascolto avventuroso e stimolante
#1) KATE TEMPEST
The Book Of Traps And Lessons
[American Recordings/Fiction]
LEGGI LA RECENSIONE
Il quarto album di Kate Tempest è il ritorno di un’artista unica nel suo genere.”The Book Of Traps And Lessons” (secondo capitolo del racconto iniziato con “Let Them Eat Chaos”) è più vario negli arrangiamenti ma l’intensità resta la stessa. Va ascoltato fino all’ultimo secondo, perchè riflette il mondo che ci circonda e che spesso scegliamo di non vedere