Elvis Presley è stata un’icona della musica del Novecento, fonte di ispirazione e modello culturale per molti musicisti degli anni a seguire. La sua attività e produttività discografica è stata enorme, come i suoi concerti, meno famose le sue interviste, davvero poche, quasi rare. Tra il 1970 e il 1977 si esibì in quasi un migliaio di concerti, un numero davvero impressionante.
Nel dicembre del 1973 Elvis Presley iniziava a registrare il suo disco “Promise Land” negli studi di Stax Records di Memphis, disco che oggi compie ben 45 anni.
è passato mezzo secolo da quell’epoca magica, sicuramente diversa da quella che viviamo oggi, sotto certe particolari atmosfere e sfumature storiche veniva alla luce questo disco romantico, audace, country, ma anche molto rock and roll.
Un album particolare, sotto molti aspetti omogeneo, molto sentito e a cui Elvis si è dedicato con una certa cura. In questo disco Presley sembra vivere un equilibrio perfetto tra le delusioni, derivanti da un periodo di vita piuttosto tormentato e difficile e la voglia di evadere dai ricordi tristi, per lasciarsi andare a temi più “leggeri”.
Molti hanno definito “Promise Land” tendente all’ottimismo, in realtà è stata una produzione che ha, ancora una volta, sottolineato il potere e la bellezza della musica di Elvis Presley (icona pop, capace di influenzare i cantanti di tutto il mondo) in America, ma anche altrove.
“La title track, una rilettura abbastanza vigorosa di un brano di Chuck Berry, fu pubblicata come singolo e riscosse un buon successo di pubblico e critica piazzandosi alla posizione numero 14 della classifica Billboard Hot 100 negli Stati Uniti e nella top 10 in Gran Bretagna. Un altro hit minore estratto dall’album fu il brano If You Talk in Your Sleep. Le vendite globali del disco non furono comunque esaltanti, confermando il periodo di stanca della carriera di Presley, l’LP raggiunse infatti solamente la posizione numero 47 in classifica negli Stati Uniti e la 21 nel Regno Unito.” (riprendiamo da Wikipedia, che in questo caso ci serve per inquadrare l’album dal punto di vista delle vendite)
“Promise Land” resta un lavoro perfetto per un ascolto (o riascolto) notturno, capace com’è di trasmettere e far viaggiare le emozioni: comprendere la vita, rischiare e accettare quello che non va per potersi semplicemente, sempre, migliorare.
Resta, per chi vi scrive, un lavoro molto profondo, che riesce ad essere ottimo esempio della produzione artistica e musicale di questo spettacolare artista negli anni ’70.
Pubblicazione: 8 Gennaio 1975
Durata: 28:17
Dischi: 1
Tracce: 10 (versione originale)
Genere: Rock and roll, Country rock
Etichetta: RCA
Produttore: John Snyder
Registrazione: Dicembre 1973
Tracklist
- Promised Land (Chuck Berry)
- There’s a Honky Tonk Angel (Who’ll Take Me Back In) (Troy Seals, Danny Rice)
- Help Me (Larry Gatlin)
- Songman (Donnie Summer)
- Love Song of the Year (Chris Christian)
- It’s Midnight (Billy Edd Wheeler, Jerry Chesnut)
- Your Love’s Been a Long Time Coming (Rory Bourke)
- If You Talk in Your Sleep (Red West, Johnny Christopher)
- Thinking About You (Tim Baty)
- You Asked Me To (Waylon Jennings, Billy Joe Shaver)