Se parliamo di una voce soul di classe suprema, calda e accattivante come quella di Marvin Gaye ogni estimatore ha il suo brano o album preferito ed è pronto a difenderlo strenuamente: “That Stubborn Kinda Fellow”, “How Sweet It Is to Be Loved by You”, “Sexual Healing”, “I Heard It Through The Grapevine”, “Let’s Get It On”, “Ain’t No Mountain High Enough”, “What’s Going On” solo per citarne alcuni. Interpretazioni molto diverse tra loro che abbracciano buona parte della carriera di un artista fortunatamente difficile da etichettare.
“That’s the Way Love Is” potrebbe sembrare un album minore in tanta abbondanza ma rappresenta in realtà un piccolo punto di svolta, che segna il passaggio dagli anni sessanta ai settanta. La fine del Marvin Gaye verace e tenace intrattenitore, già un po’ stufo di giocare secondo le regole della Tamla / Motown che lo voleva interprete R&B puro mentre lui sognava il jazz ma non ancora pronto allo strappo dell’anno successivo, quando proprio con “What’s Going On” e “Mercy Mercy Me (The Ecology)” avrebbe giustamente unito vendite e impegno.
Ma torniamo a “That’s The Way Love Is”. Decimo album di Marvin Pentz Gay Jr. realizzato sull’onda del successo ottenuto con “M.P.G.” nel 1969 e costruito attorno alla canzone omonima dei The Isley Brothers, che di “M.P.G.”era uno dei singoli, riproponeva la stessa formazione: oltre a Gaye, le The Andantes ai backing vocals che si alternavano questa volta ai The Originals e The Funk Brothers reclutati come accompagnatori di lusso.
Affidati ad altri artisti i dodici brani qui proposti sarebbero stati un semplice esercizio di stile, realizzato in fretta per non far passare troppo tempo tra un disco e l’altro. Marvin Gaye invece riesce a regalare veri pezzi di bravura con versioni molto sentite di “Yesterday” dei Beatles, “Groovin'” dei The Young Rascals o “I Wish It Would Rain” e “Cloud Nine”, due delle tante canzoni dei The Temptations che danno il ritmo all’album.
“Abraham, Martin & John”, scritta da Dick Holler e dedicata a Abraham Lincoln, Martin Luther King, John Fitzgerald Kennedy e Robert Kennedy è il vero punto di svolta: volata al numero nove delle classifiche inglesi ha fatto capire a Marvin Gaye e forse anche alla Motown che era possibile parlare di temi sociali catturando anche l’attenzione del pubblico, trovando insomma quell’equilibrio che tutti gli artisti in fondo cercano e che pochi riescono a trovare.
Data di pubblicazione: 8 gennaio 1970
Registrato: 1969
Tracce: 12
Lunghezza: 36:04
Etichetta: Tamla / Motown
Produttori: Norman Jesse Whitfield
Tracklist
1. Gonna Give Her All The Love I’ve Got
2. Yesterday
3. Groovin’
4. I Wish It Would Rain
5. That’s The Way Love Is
6. How Can I Forget?
7. Abraham, Martin & John
8. Gonna Keep On Tryin’ Till I Win Your Love
9. No Time for Tears
10. Cloud Nine
11. Don’t You Miss Me A Little Bit Baby
12. So Long